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martedì 2 marzo 2021

Pensioni, cosa cambia a Marzo

Pensioni, cosa cambia a Marzo

Inizia il periodo più brutto dell'anno, pensando alle nostre pensioni. Da un lato si parla di una radicale riforma, dall'altra si riducono gli assegni. Sì sì, certo, qualche testata concorrente alla nostra già si preparerà ad accusarci di utilizzare in nome di Mario Draghi invano, perché i conti con i quali dovranno fare i pensionati nel corso del mese di marzo, non hanno nulla a che fare con il nuovo premier. Un mera coincidenza? Tirando le somme, il ricalcolo della mensilità che arriverà nei prossimi giorni, condizionata dai conguagli al ribasso dell'Irpef, arriva in un momento molto molto strano.

Sì perché la speranza di molte persone era posta nel nuovo Governo. Mario Draghi, con il suo discorso del Whatever it takes, era entrato nel cuore delle persone, che si affidavano ad un uomo di estrema cultura e destinato a fare il bene del paese. Un bene, che secondo l'opinione dei più, dovrebbe coincidere anche con il bene del proprio portafoglio. Poi non centra che il ricalcolo delle pensioni sia un'eredità dei governi passati o se le nuove misure restrittive siano dettate da un'esigenza sanitaria e che gli strumenti per arginarla non siano ancora stati messi in piedi!

Pensioni, cosa cambia a marzo!
Si preannuncia un mese di marzo molto duro per i pensionati, che a causa dei conguagli dell'Irpef si rivedranno la pensione ridotta. Ma non basta, come ha provveduto a sottolineare l'Istat, l'assegno previdenziale riservato ad impiegati ed operari nel biennio 2019-2020 era sceso dello 0,3%. Stiamo parlando di due delle categorie che sono state fortemente colpite dalla pandemia e dalle restrizioni economiche, che hanno portato a bloccare molte attività.

Gli assegni previdenziali saranno interessati ad un ricalcolo del Irpef: a subire il taglio della propria pensione saranno i pensionati, che hanno percepito degli altri redditi rispetto all'assegno Inps. Sarà necessario provvedere ad un conguaglio, che porterà ad un riduzione rispetto a quanto si era preventivato di ricevere. Ma non solo, a pesare sulla mensilità, oltre all'Irpef, ci saranno anche gli importi relativi all'addizionale regionale 2020 e all'addizionale comunale 2020.

Pensioni, un mese davvero pesante!
Già in altra sede abbiamo avuto occasione di occuparci di questi problemi: i prelievi che avvengono periodicamente sulla pensione o sulla busta paga. La prima voce che sarà necessario tenere sotto controllo a marzo sono i prelievi fiscali: ci sarà la trattenuta Irpef, l'addizionale regionale e quella comunale dello scorso anno. Ma verranno anche conteggiate quelle relative al 2021. Sempre sulla pensione di marzo sarà conteggiato il ricalcolo dell'Irpef per il 2020: scatterà, quindi, una trattenuta che sarà calcolata in base ai dati dichiarati e che sono in possesso dell'Agenzia delle Entrate. In alternativa potrebbe essere necessaria una verifica con il modello Red (Dichiarazione della situazione reddituale). In altre parole è necessario spendere un po' di coldi con le tasse, in un periodo non molto comodo, economicamente parlando.

I sindacati sono già scesi sul piede di guerra e hanno cercato di spiegare ai pensionati di cosa si tratti. E' anche vero, però, che
rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, però, i pensionati del settore privato hanno già visto diminuire di qualche euro la pensione, fin dal mese di febbraio - spiegano Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil - . Questo nuovo alleggerimento mensile della pensione netta è dovuto ad una diversa applicazione dell’Irpef dello Stato.

L'imposta sarebbe più alta sui 12 mesi dell'anno, ma più bassa se si prende in considerazione la tredicesima. Anche se l’importo lordo delle pensioni è stato aggiornato di un misero +0,1% seguendo l’inflazione 2019, molti pensionati avevano chiesto chiarimenti al sindacato già nel mese di febbraio.

Quanto arriverà di pensione!
Chi ha avuto la possibilità di verificare quanto gli arriverà di pensione attraverso il portale dell'Inps, avrà modo di notare come sarà composto il nuovo calcolo dell'Irpef. Quanti non siano dotati di mezzi digitali riusciranno a vedere l'importo netto della pensione sull'estratto conto, perché l'Inps non provvede più ad inviare delle comunicazioni cartacee dal lontano 2012. I sindacati hanno però voluto tranquillizzare tutti i soggetti coinvolti spiegando loro che non si tratta di un'erosione della pensione, ma semplicmente di un conguaglio fiscale. A questo punto l'internto del governo guidato da Mario Draghi diventa sempre più urgente: una riforma fiscale che riveda i calcoli Irpef è necessaria, purché non porti a far aumentare le tasse.


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