Insomma chi Non Paga le Multe la fa Sempre Franca
Novità sulla pace fiscale: in arrivo, saldo e stralcio dei plichi
con gli importi più bassi e una nuova rottamazione per gli altri.
Tempo ancora qualche giorno e il Governo dovrebbe approvare un nuovo decreto sulla pace fiscale che potrebbe far gola a molti contribuenti. Le ipotesi, che sono state anticipate dal quotidiano Italia Oggi e poi rilanciate da alcune agenzie di stampa, sono quelle di un saldo e stralcio per le cartelle esattoriali che contengono complessivamente debiti fino a 5mila euro dal 2015 e di una rottamazione per tutte le altre. Inoltre, verrebbero eliminati i codici Ateco per i ristori
per fare largo al sostentamento alle partite Iva.
Il provvedimento, come detto, dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, dopo che la squadra del Governo sarà formalmente al completo con il giuramento dei sottosegretari previsto per oggi, lunedì. Ma l’entrata in vigore del decreto è attesa per il mese di giugno. A questo punto, e per rendere più coerente il calendario della nuova rottamazione, c’è da attendersi una proroga di due mesi del pagamento delle rate dei piani di rottamazione esistenti oggi.
In questo modo, attraverso il saldo e stralcio per le cartelle emesse dal 2015 fino a 5mila euro, l’Esecutivo vuole venire incontro ai contribuenti che hanno un debito fino a quella cifra consentendo loro di regolarizzare la propria posizione e, d’altro canto, alleviare il peso dell’Agenzia delle Entrate garantendo, comunque, risorse per la rottamazione. Si tratterebbe, dunque, di cancellare le cartelle per un importo superiore a quello previsto per il saldo e stralcio del 2018, fissato allora a 1.000 euro. Per i plichi che superano quella cifra, si parla di una nuova rottamazione rateizzata su due anni senza interessi né sanzioni. Significa che sarà possibile pagare il debito in 24 mesi versando soltanto la somma indicata nella cartella.
Eliminato, inoltre, lo «spauracchio» della scadenza del 28 febbraio per il pagamento delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio, circostanza che avrebbe portato i contribuenti interessati a passare da oggi alla cassa del Fisco: la scadenza slitta di qualche giorno per consentire al Governo di allineare la proroga al decreto Ristori 5, che ora dovrebbe chiamarsi «decreto Sostegno». Il termine era quello relativo alle rate 2020 non ancora versate e alla prima rata del 2021 della rottamazione ter.
Il differimento verrà ufficializzato entro il 1° marzo, per poi probabilmente inserire norma e coperture nel decreto atteso entro la prossima settimana.
Oltre a queste novità sulla pace fiscale, il Governo vorrebbe riformare il concetto dei ristori, cioè degli indennizzi garantiti ai titolari delle attività penalizzate dalla pandemia, tra chiusure e limitazioni. Si parla di far sparire da questo contesto i codici Ateco per aumentare i beneficiari degli aiuti includendo le partite Iva, cioè i professionisti che finora sono rimasti fuori dall’elenco. Inoltre, verrebbe modificato il calcolo per l’erogazione dei ristori e si terrebbe in considerazione il calo del fatturato del 33% su base annua, cioè la diminuzione degli incassi nel 2020 rispetto al 2019.
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