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giovedì 11 giugno 2020

Giacomo Matteotti un'Idea che Non Muore

Uccidete me, ma l’idea che è in me non la ucciderete mai...   La mia idea non muore…


Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti, deputato e segretario del Psu (Partito socialista unitario, il partito di Filippo Turati e Claudio Treves), viene rapito sul lungotevere Arnaldo da Brescia a Roma e ucciso. Benito Mussolini ordina la morte del leader socialista per mettere a tacere le sue denunce di brogli elettorali attuati dalla dittatura nelle elezioni del 6 aprile 1924
e le sue indagini sulla corruzione del governo.
“Voi che oggi avete in mano il potere e la forza - aveva detto il 30 maggio Matteotti alla Camera -, voi che vantate la vostra potenza, dovreste meglio di tutti gli altri essere in grado di far osservare la legge da parte di tutti. Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l’autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se siete ancora in tempo; altrimenti voi sì, veramente rovinate quella che è l’intima essenza, la ragione morale della nazione”. Sarà l’ultimo discorso pubblico di “Tempesta”, come veniva chiamato dai compagni di partito per il carattere battagliero.
L’11 giugno, la notizia della scomparsa appare sui giornali.
Nonostante le ricerche ininterrotte, il corpo di Matteotti sarà ritrovato per caso solo il 16 agosto nei pressi del comune di Riano dal cane di un brigadiere dei Carabinieri in licenza.
Il 20 agosto alle ore 18, solo quattro giorni dopo il ritrovamento, partirà da Monterotondo il treno che riporterà a Fratta Polesine la bara con la salma. Migliaia di lavoratori, operai e contadini assiepati ai bordi della ferrovia renderanno omaggio in silenzio alla salma
del deputato socialista barbaramente trucidato dai fascisti.
Il giorno prima dei funerali Velia Matteotti, la vedova, aveva scritto al ministro dell’Interno Federzoni chiedendo che al funerale non fossero presenti esponenti del Pnf e della Milizia: “Chiedo che nessuna rappresentanza della Milizia fascista sia di scorta al treno: nessun milite fascista di qualunque grado o carica comparisca, nemmeno sotto forma di funzionario di servizio. Chiedo che nessuna camicia nera si mostri davanti al feretro e ai miei occhi durante tutto il viaggio, né a Fratta Polesine, fino a tanto che la salma sarà sepolta. Voglio viaggiare come semplice cittadina, che compie il suo dovere per poter esigere i suoi diritti; indi, nessuna vettura-salon, nessun scompartimento riservato, nessuna agevolazione o privilegio; ma nessuna disposizione per modificare il percorso del treno quale risulta dall’orario di dominio pubblico. Se ragioni di ordine pubblico impongono un servizio d’ordine, sia esso affidato solamente a soldati d’Italia” (la lettera di Velia Matteotti sarà pubblicata sul «Corriere della Sera» del 20 agosto 1924).
Il delitto Matteotti segna l’inizio del regime e costringe gli italiani impegnati in politica o comunque fedeli ai valori della libertà a scegliere da che parte stare.
Lo stesso Sandro Pertini si iscriverà al Partito socialista unitario, presso la Federazione di Savona, il 18 agosto 1924, proprio sull’onda dell’emozione e dello sdegno per il ritrovamento del cadavere.
“Il morto si leva - diceva Filippo Turati il 27 giugno 1924 - E parla. E ridice le parole sante, strozzategli nella gola, che furono da uno dei sicari tramandate alle genti, che son Sue quand’anche non le avesse pronunciate, che son vere se anche non fossero realtà, perché sono l'anima Sua; le parole che si incideranno nel bronzo sulla targa che mureremo qui o sul monumento che rizzeremo sulla piazza a monito dei futuri:
“Uccidete me, 
ma l’idea che è in me non 
la ucciderete mai...
 La mia idea non muore…”



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FONTANA E GALLERA SONO 2 INCOMPETENTI

FONTANA E GALLERA SONO 2 INCOMPETENTI


FONTANA E GALLERA SONO 2 INCOMPETENTI

10-6-1924 Giacomo Matteotti Ucciso dai fascisti


Il discorso integrale del 30 maggio 1924   Presidente:   Ha chiesto di parlare l’onorevole Matteotti.   Ne ha facoltà.

IL 10 GIUGNO 1924 ALLE ORE 16,30 MATTEOTTI USCIVA DALLA SUA ABITAZIONE IN VIA PISANELLI 40, A POCHI PASSI DAL LUNGOTEVERE ARNALDO DA BRESCIA, FU AGGREDITO E UCCISO A COLTELLATE. I MISERI RESTI FURONO TROVATI NELLA MACCHIA DELLA QUARTARELLA PRESSO RIANO FLAMINIO.

Il discorso integrale del 30 maggio 1924 
Presidente: 
Ha chiesto di parlare l’onorevole Matteotti. 
Ne ha facoltà.


Matteotti: Noi abbiamo avuto da parte della Giunta delle elezioni la proposta di convalida di numerosi colleghi. Nessuno certamente, degli appartenenti a questa assemblea, all'infuori credo dei componenti la Giunta delle elezioni, saprebbe ridire l’elenco dei nomi letti per la convalida; nessuno, né della Camera, né delle tribune della Stampa. (Vive interruzioni alla destra e al centro).
Lupi: E’ passato il tempo in cui si parlava per le tribune!
Matteotti: Certo la pubblicità è per voi una istituzione dello stupidissimo secolo XIX. (Vivi rumori; interruzioni alla destra e al centro).
Comunque, dicevo, in questo momento non esiste da parte dell’Assemblea una conoscenza esatta dell’oggetto sul quale si delibera. Soltanto per quei pochissimi nomi che abbiamo potuto afferrare alla lettura, possiamo immaginare che essi rappresentino una parte della maggioranza. Ora contro la loro convalida noi presentiamo questa pura e semplice eccezione: cioè, che la lista di maggioranza governativa, la quale nominalmente ha ottenuto una votazione di quattro milioni e tanti voti... (lnterruzioni).
Voci dal centro: Ed anche più!
Matteotti: ...cotesta lista non li ha ottenuti, di fatto e liberamente, ed è dubitabile quindi se essa abbia ottenuto quel tanto di percentuale che è necessario (rumori, proteste) per conquistare, anche secondo la vostra legge, i due terzi dei posti che le sono stati attribuiti! Potrebbe darsi che i nomi letti dal Presidente siano di quei capitalisti che resterebbero eletti anche se, invece del premio di maggioranza, si applicasse la proporzionale pura in ogni circoscrizione. Ma poiché nessuno ha udito i nomi e non è stata premessa nessuna affermazione generica di tale specie, probabilmente tali tutti non sono e quindi contestiamo in questo luogo e in tronco la validità della elezione della maggioranza. (Rumori vivissimi).
Vorrei pregare almeno i colleghi sulla elezione dei quali oggi si giudica, di astenersi per lo meno dai rumori, se non dal voto. (Vivi commenti, proteste, interruzioni alla destra e al centro).
Maraviglia: In contestazione non c’è nessuno, diversamente si asterrebbe!
Matteotti: Noi contestiamo...
Maraviglia: Allora contestate voi!
Matteotti: Certo sarebbe maraviglia se contestasse lei!
L’elezione, secondo noi, è essenzialmente non valida e aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni.
In primo luogo abbiamo la dichiarazione fatta esplicitamente dal Governo, ripetuta da tutti gli organi della stampa ufficiale, ripetuta dagli oratori fascisti in tutti i comizi, che le elezioni non avevano che un valore assai relativo, in quanto che il Governo non si sentiva soggetto al responso elettorale, ma che in ogni caso - come ha dichiarato replicatamente - avrebbe mantenuto
 il potere con la forza, anche se...
(Vivaci interruzioni a destra e al centro; movimenti dell’onorevole Presidente del Consiglio)
Voci a destra: Sì, sì! Noi abbiamo fatto la guerra! (Applausi alla destra e al centro).
Matteotti: Codesti vostri applausi sono la conferma precisa della fondatezza del mio ragionamento. Per vostra stessa conferma dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà... (Rumori, proteste e interruzioni a destra). Nessun elettore si è trovato libero di fronte a questo quesito...
Maraviglia: Hanno votato otto milioni di italiani!
Matteotti: ...se cioè egli approvava o non approvava la politica o per meglio dire il regime del Governo fascista. Nessuno si è trovato libero, perché ciascun cittadino sapeva “a priori” che se anche avesse osato affermare a maggioranza il contrario, c’era una forza a disposizione del Governo che avrebbe annullato il suo voto e il suo responso. (Rumori e interruzioni a destra).
Una voce a destra: E i due milioni di voti che hanno preso le minoranze?
Farinacci: Potevate fare la rivoluzione!
Maraviglia: Sarebbero stati due milioni di eroi!
Matteotti: A rinforzare tale proposito del Governo, esiste una milizia armata... (Applausi vivissimi e prolungati a destra e grida di «Viva la Milizia»).
Voci a destra: Vi scotta la milizia!
Matteotti: ...esiste una milizia armata... (Interruzioni a destra, rumori prolungati).
Voci: Basta! Basta!
Presidente: Onorevole Matteotti, si attenga all'argomento.
Matteotti: Onorevole Presidente, forse ella non m’intende: ma io parlo di elezioni. Esiste una milizia armata... (interruzioni a destra) la quale ha questo fondamentale e dichiarato scopo: di sostenere un determinato Capo del Governo bene indicato e nominato nel capo del fascismo, e non, a differenza dell’Esercito, il Capo dello Stato. (Interruzioni e rumori a destra).
Voci a destra: E le guardie rosse?
Matteotti: Vi è una milizia armata composta di cittadini di un solo partito, la quale ha il compito dichiarato di sostenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse (commenti). In aggiunta e in particolare... (interruzioni) mentre per la legge elettorale la milizia avrebbe dovuto astenersi, essendo in funzione o quando era in funzione, e mentre di fatto in tutta l’Italia, specialmente rurale, abbiano constatato in quei giorni la presenza di militi nazionali in gran numero... (lnterruzioni, rumori).
Farinacci: Erano i balilla!
Matteotti: E’ vero, onorevole Farinacci, in molti luoghi hanno votato anche i balilla! (Approvazioni all'estrema destra, rumori a destra e al centro).
Voce al centro: Hanno votato i disertori per voi!
Gonzales: Spirito denaturato e rettificato!
Matteotti: Dicevo dunque che, mentre abbiamo visti numerosi di questi militi in ogni città e più ancora nelle campagne (interruzioni), gli elenchi degli obbligati all'astensione depositati presso i Comuni, erano ridicolmente ridotti a tre o quattro persone per ogni città, per dare l’illusione dell’osservanza di una legge apertamente violata, conforme lo stesso pensiero espresso dal Presidente del Consiglio che affidava ai militi fascisti la custodia delle cabine. (Rumori).
A parte questo argomento del proposito del Governo di reggersi anche con la forza contro il consenso e del fatto di una milizia a disposizione di un partito che impedisce all'inizio e fondamentalmente la libera espressione della sovranità popolare ed elettorale e che invalida in blocco l’ultima elezione in Italia, c’è poi una serie di fatti che successivamente ha viziate e annullate tutte le singole manifestazioni elettorali. (Interruzioni, commenti).
Voci a destra: Perché avete paura! Perché scappate!
Matteotti: Forse al Messico si usano fare le elezioni non con le schede, ma col coraggio di fronte alle rivoltelle. (Vivi rumori, interruzioni, approvazioni all'estrema sinistra).
E chiedo scusa al Messico se non è vero. (Rumori prolungati).
I fatti cui accenno si possono riassumere secondo i diversi momenti delle elezioni. La legge elettorale chiede... (Interruzioni, rumori).
Dicevo che il primo momento elettorale è quello per il quale ogni partito presenta. con 300 o 500… (Interruzioni, rumori).
Greco: E’ ora di finirla! Voi svalorizzate il Parlamento!
Matteotti : E allora sciogliete il Parlamento!
Greco: Voi non rispettate la maggioranza e non avete diritto di essere rispettati.
Matteotti: Ciascun partito doveva, secondo la legge elettorale, presentare la propria lista di candidati... (Vivi rumori).
Maraviglia: Ma parli sulla proposta dell’onorevole Presutti.
Matteotti: Richiami dunque lei all'ordine il Presidente!
La presentazione delle liste -dicevo- deve avvenire in ogni circoscrizione mediante un documento notarile a cui vanno apposte dalle 300 alle 500 firme. Ebbene, onorevoli colleghi, in 6 circoscrizioni su 15 le operazioni notarili, che si compiono privatamente nello studio di un notaio, fuori della vista pubblica e di quelle che voi chiamate “provocazioni”, sono state impedite con violenza. (Rumori vivissimi).
Bastianini: Questo lo dice lei!
Voci dalla destra: Non è vero! Non è vero!
Matteotti: Volete i singoli fatti? Eccoli: ad Iglesias il collega Corsi stava raccogliendo le 300 firme e la sua casa è stata circondata… (Rumori).
Maraviglia: Non è vero. Lo inventa lei in questo momento.
Farinacci: Va a finire che faremo sul serio quello che non abbiamo fatto!
Matteotti: Fareste il vostro mestiere!
Lussu: E’ la verità! E’ la verità!
Matteotti: A Melfi... (rumori vivissimi, interruzioni).
A Melfi è stata impedita la raccolta delle firme con la violenza. (Rumori) In Puglia fu bastonato perfino un notaio. (Rumori vivissimi).
Aldi-Mai: Ma questo nei ricorsi non c’è! In nessuno dei ricorsi! Ho visto io gli atti delle Puglie e in nessuno dei ricorsi è accennato il fatto di cui parla l’onorevole Matteotti.
Farinacci: Vi faremo cambiare sistema! E dire che sono quelli che vogliono la normalizzazione!
Matteotti: A Genova (rumori vivissimi) i fogli con le firme già raccolte, furono portati via dal tavolo su cui erano stati firmati!
Voci: Perché erano falsi!
Matteotti: Se erano falsi dovevate denunciarli ai magistrati!
Farinacci: Perché non avete fatto i reclami alla Giunta delle elezioni?
Matteotti: Ci sono.
Una voce dal banco delle Commissioni: No, non ci sono, li inventa lei.
Presidente: La Giunta delle elezioni dovrebbe dare esempio di compostezza! I componenti della Giunta delle elezioni parleranno dopo. Onorevole Matteotti, continui.
Matteotti: Io espongo fatti che non dovrebbero provocare rumori. I fatti o sono veri o li dimostrate falsi. Non c’è offesa, non c’è ingiuria per nessuno in ciò che dico: c’è una descrizione di fatti.
Teruzzi: Che non esistono!
Matteotti: Da parte degli onorevoli componenti della Giunta delle elezioni si protesta che alcuni di questi fatti non sono dedotti o documentati presso la Giunta delle elezioni. Ma voi sapete benissimo come una situazione e un regime di violenza non solo determinano i fatti stessi, ma impediscono spesse volte la denuncia e il reclamo formale.
Voi sapete che persone, le quali hanno dato il loro nome per attestare sopra ogni giornale o in un documento che un fatto era avvenuto sono state immediatamente percosse e messe quindi nell'impossibilità di confermare il fatto stesso. Già nelle elezioni del 1921, quando ottenni da questa Camera l’annullamento per violenze di una prima elezione fascista, molti di coloro che attestarono i fatti davanti alla Giunta delle elezioni furono chiamati alla sede fascista, furono loro mostrate le copie degli atti esistenti presso la Giunta delle elezioni illecitamente comunicate, facendo ad essi un vero e proprio processo privato perché avevano attestato il vero o firmato i documenti!
In seguito al processo fascista essi furono boicottati dal lavoro o percossi. (Rumori, interruzioni).
Voce a destra: Lo provi.
Matteotti: La stessa Giunta delle elezioni ricevette allora le prove del fatto.
Ed è per questo, onorevoli colleghi, che noi spesso siamo costretti a portare in questa Camera l’eco di quelle proteste che altrimenti nel Paese non possono avere alcuna altra voce ed espressione. (Applausi all'estrema sinistra).
In sei circoscrizioni, abbiamo detto, le formalità notarili furono impedite con la violenza e per arrivare in tempo si dovette supplire malamente e, come si poté, con nuove firme in altre Provincie. A Reggio Calabria, per esempio, abbiamo dovuto provvedere con nuove firme, per supplire quelle che in Basilicata erano state impedite.
Una voce dal banco della Giunta: Dove furono impedite?
Matteotti: A Melfi, a Iglesias, in Puglia. Devo ripetere? (lnterruzioni, rumori).
Presupposto essenziale di ogni elezione è che i candidati, cioè coloro che domandano al suffragio elettorale il voto possano esporre in contraddittorio con il programma del Governo, in pubblici comizi o anche in privati locali, le loro opinioni. In Italia nella massima parte dei luoghi, anzi quasi da per tutto, questo non fu possibile.
Una voce: Non è vero! Parli l’onorevole Mazzoni. (Rumori).
Matteotti: Su ottomila Comuni italiani e su mille candidati delle minoranze la possibilità è stata ridotta a un piccolissimo numero di casi, soltanto là dove il partito dominante ha consentito per alcune ragioni particolari o di luogo o di persona (Interruzioni, rumori).
Volete i fatti?
La Camera ricorderà l’incidente occorso al collega Gonzales.
Terruzzi: Noi ci ricordiamo del 1919, quando buttavate gli ufficiali nel Naviglio. Io, per un anno, sono andato a casa con la pena di morte sulla testa!
Matteotti: Onorevoli colleghi: se voi volete contrapporci altre elezioni, ebbene io domando la testimonianza di un uomo che siede al banco del Governo, se nessuno possa dichiarare che ci sia stato un solo avversario che non abbia potuto parlare in contraddittorio con me nel 1919.
Voci: Non è vero! Non e vero!
Finzi, Sottosegretario di Stato per l’Interno: Michele Bianchi! Proprio lei ha impedito di parlare a Michele Bianchi!
Matteotti: Lei dice il falso! (Interruzioni, rumori). Il fatto è semplicemente questo: che l'onorevole Michele Bianchi con altri, teneva un comizio a Badia Polesine. Alla fine del comizio che essi tennero, sono arrivato io e ho domandato la parola in contraddittorio. Essi rifiutarono e se ne andarono, e io rimasi a parlare. (Rumori, interruzioni).
Finzi, Sottosegretario di Stato per l’Interno: Non è così!
Matteotti: Porterò i giornali vostri che lo attestano.
Finzi, Sottosegretario di Stato per l’Interno: Lo domandi all'onorevole Merlin che è il più vicino a lei! L’onorevole Merlin cristianamente deporrà.
Matteotti: L’on. Merlin ha avuto numerosi contraddittori con me e nessuno fu impedito o stroncato. Ma lasciamo stare il passato. Non dovevate voi essere i rinnovatori del costume italiano, non dovevate voi essere coloro che avrebbero portato un nuovo costume morale nelle elezioni? (Rumori a destra).
Teruzzi: E’ ora di finirla con queste falsità.
Matteotti: L’inizio della campagna elettorale del 1924 avvenne dunque a Genova con una conferenza privata e per inviti da parte dell’onorevole Gonzales. Orbene prima ancora che si iniziasse la conferenza, i fascisti invasero la sala e a furia di bastonate impedirono all'oratore di aprire nemmeno la bocca. (Rumori, interruzioni, apostrofi).
Una voce: Non è vero, non fu impedito niente. (Rumori).
Matteotti: Allora rettifico! Se l’onorevole Gonzales dovette passare otto giorni a letto, vuol dire che si è ferito da solo, non fu bastonato. (Rumori, interruzioni). L’onorevole Gonzales, che è uno studioso di San Francesco, si è forse autoflagellato! (Si ride, interruzioni).
A Napoli doveva parlare… (Rumori vivissimi, scambio di apostrofi fra alcuni deputati che siedono all'estrema sinistra).
Presidente: Onorevoli colleghi, io deploro quello che accade. Prendano posto e non turbino la discussione! Onorevole Matteotti, prosegua, sia breve e concluda.
Matteotti: l’Assemblea deve tenere conto che io debbo parlare per improvvisazione e che mi limito…
Voci: Si vede che improvvisa! E dice che porta dei fatti!
Gonzales: I fatti non sono improvvisati! (Rumori).
Matteotti: Mi limito, dico, alla nuda e cruda esposizione di alcuni fatti. Ma se per tale forma di esposizione domando il compatimento dell’Assemblea... (rumori) non comprendo come i fatti senza aggettivi e senza ingiurie possano sollevare urla e rumori.
Dicevo dunque che ai candidati non fu lasciata nessuna libertà di esporre liberamente il loro pensiero in contraddittorio con quello del Governo fascista e accennavo al fatto dell’on. Gonzales, accennavo al fatto dell'on. Bentini a Napoli, alla conferenza che doveva tenere il capo dell’opposizione costituzionale, l’onorevole Amendola, e che fu impedita… (Oh! Oh!, rumori).
Voci a destra: Ma che costituzionale! Sovversivo come voi! Siete d’accordo tutti!
Matteotti: Vuol dire, dunque, che il termine sovversivo ha molta elasticità!
Greco: Chiedo di parlare sulle affermazioni dell’onorevole Matteotti.
Matteotti: L’onorevole Amendola fu impedito di tenere la sua conferenza per la mobilitazione, documentata, da parte di comandanti, di Corpi armati, i quali intervennero nella città....
Presutti: Dica bande armate, non Corpi armati!
Matteotti: Bande armate, le quali impedirono la pubblica e libera conferenza. (Rumori).
Del resto noi ci siamo trovati in queste condizioni: su 100 dei nostri candidati circa 60 non potevano circolare liberamente nella loro circoscrizione!
Voci di destra: Per paura! Per paura! (Rumori, commenti).
Farinacci: Vi abbiamo invitati telegraficamente!
Matteotti: Non credevamo che le elezioni dovessero svolgersi proprio come un saggio di resistenza inerme alle violenze fisiche dell’avversario, che è al Governo e dispone di tutte le Forze armate! (Rumori).
Che non fosse paura poi lo dimostra il fatto che, per un contraddittorio noi chiedemmo che ad esso solo gli avversari fossero presenti e nessuno dei nostri: perché altrimenti voi sapete come è vostro costume dire che « qualcuno di noi ha provocato» e come «in seguito a provocazioni» i fascisti «dovettero» legittimamente ritorcere l’offesa picchiando su tutta la linea! (Interruzioni).
Voci di destra: L’avete studiata bene!
Pedrazzi: Come siete pratici di queste cose voi!
Presidente: Onorevole Pedrazzi!
Matteotti: Comunque, ripeto, i candidati erano nella impossibilità di circolare nelle loro circoscrizioni!
Voce a destra: Avevano paura!
Turati Filippo: Paura! Sì, paura! Come nella Sila, quando c’erano i briganti, avevano paura! (Vivi rumori a destra, approvazioni a sinistra).
Una voce: Lei ha tenuto il contraddittorio con me ed è stato rispettato!
Turati Filippo: Ho avuto la vostra protezione a mia vergogna! (Applausi a sinistra, rumori a destra).
Presidente: Concluda, onorevole Matteotti. Non provochi incidenti!
Matteotti: Io protesto! Se ella crede che non gli altri mi impediscano di parlare, ma che sia io a provocare incidenti, mi seggo e non parlo! (Approvazioni all'estrema sinistra, rumori prolungati)
Presidente: Ha finito? Allora ha facoltà di parlare l’onorevole Rossi...
Matteotti: Ma che maniera è questa! Lei deve tutelare il mio diritto di parlare!
Io non ho offeso nessuno! Riferisco soltanto dei fatti! Ho diritto di essere rispettato! (Rumori prolungati, conversazioni).
Casertano, Presidente della Giunta delle elezioni: Chiedo di parlare.
Presidente: Ha facoltà di parlare l’onorevole Presidente della Giunta delle elezioni. C’è una proposta di rinvio degli atti della Giunta...
Matteotti: Onorevole Presidente!
Presidente: Onorevole Matteotti, se ella vuol parlare, ha facoltà di continuare, ma prudentemente.
Matteotti: Io chiedo di parlare non prudentemente né imprudentemente, ma parlamentarmente.
Presidente: Parli, parli.
Matteotti: I candidati non avevano libertà di circolazione... (Rumori, interruzioni).
Presidente: Facciano silenzio! Lascino parlare!
Voci: Lasciatelo parlare!
Matteotti: Non solo non potevano circolare, ma molti di essi non potevano neppure risiedere nelle loro stesse abitazioni, nelle loro stesse città. Alcuno, che rimase al suo posto, ne vide poco dopo le conseguenze. Molti non accettarono la candidatura, perché sapevano che accettare la candidatura voleva dire non aver più lavoro l’indomani o dover abbandonare il proprio Paese ed emigrare all'estero. (Commenti).
Una voce: Erano disoccupati!
Matteotti: No, lavoravano tutti e solo non lavorano quando voi li boicottate.
Voci da destra: E quando li boicottavate voi?
Farinacci: Lasciatelo parlare! Fate il loro giuoco!
Matteotti: Uno dei candidati, l’onorevole Piccinini, al quale mando a nome del mio Gruppo un saluto... (rumori).
Voci: E Berta? Berta!
Matteotti: ...conobbe cosa voleva dire obbedire alla consegna del proprio partito. Fu assassinato nella sua casa, per avere accettata la candidatura; nonostante prevedesse quale sarebbe stato per essere il destino suo all'indomani. (Rumori).
Ma i candidati -voi avete ragione di urlarmi onorevoli colleghi- i candidati devono sopportare la sorte della battaglia e devono prendere tutto quello che è nella lotta che oggi imperversa. Io accenno soltanto, non per domandare nulla, ma perché anche questo è un fatto concorrente a dimostrare come si sono svolte le elezioni. (Approvazioni all'estrema sinistra).
Un’altra delle garanzie più importanti per lo svolgimento di una libera elezione era quella della presenza e del controllo dei rappresentanti di ciascuna lista, in ciascun seggio. Voi sapete che nella massima parte dei casi, sia per disposizione di legge, sia per interferenze di autorità, i seggi -anche in seguito a tutti gli scioglimenti di Consigli comunali imposti dal Governo e dal partito dominante- risultarono composti quasi totalmente di aderenti al partito dominante.
Quindi l’unica garanzia possibile, l’ultima garanzia esistente per le minoranze, era quella della presenza del rappresentante di lista al seggio. Orbene, essa venne a mancare. Infatti nel 90 per cento e, credo, in qualche regione fino al 100 per cento dei casi, tutto il seggio era fascista e il rappresentante della lista di minoranza non poté presenziare le operazioni. Dove andò, meno in poche grandi città e in qualche rara Provincia, esso subì le violenze che erano minacciate a chiunque avesse osato di controllare dentro il seggio la maniera, come si votava, la maniera come erano letti e constatati i risultati.
Per constatare il fatto, non occorre nuovo reclamo e documento. Basta che la Giunta delle elezioni esamini i verbali di tutte le circoscrizioni e controlli i registri. Quasi dappertutto le operazioni si sono svolte fuori della presenza di alcun rappresentante di lista. Veniva così a mancare l’unico controllo, l’unica garanzia, sopra la quale si può dire se le elezioni si sono svolte nelle dovute forme e colla dovuta legalità.
Noi possiamo riconoscere che in alcuni luoghi, in alcune poche città, e in qualche Provincia, il giorno delle elezioni, vi è stata una certa libertà. Ma questa concessione limitata della libertà nello spazio e nel tempo -e l’on. Farinacci, che è molto aperto, me lo potrebbe ammettere- fu data ad uno scopo evidente: dimostrare nei centri più controllati dall'opinione pubblica e in quei luoghi nei quali una più densa popolazione avrebbe reagito alla violenza con una evidente astensione controllabile da parte di tutti, che una certa libertà c`è stata.
Ma, strana coincidenza, proprio in quei luoghi dove fu concessa a scopo dimostrativo quella relativa libertà, le minoranze raccolsero una tale abbondanza di suffragi, da superare la maggioranza -con questa conseguenza però, che la violenza che non si era avuta prima delle elezioni, si ebbe dopo le elezioni.
E noi ricordiamo quello che è avvenuto specialmente nel Milanese e nel Genovesato ed in parecchi altri luoghi, dove le elezioni diedero risultati soddisfacenti in confronto della lista fascista,. Si ebbero distruzioni di giornali, devastazioni di locali, bastonatura alle persone. Distruzioni che hanno portato milioni di danni… (Vivissimi rumori al centro e a destra).
Una voce a destra: Ricordatevi delle devastazioni dei comunisti!
Matteotti: Onorevoli colleghi, ad un comunista potrebbe essere lecito, secondo voi, di distruggere la ricchezza nazionale, ma non ai nazionalisti, né ai fascisti, come voi vi vantate.
Si sono avuti, dicevo, danni per parecchi milioni, tanto che persino un alto personaggio che ha residenza in Roma, ha dovuto accorgersene, mandando la sua adeguata protesta e il soccorso economico. In che modo si votava? La votazione avvenne in tre maniere: l’Italia è una, ma ha ancora diversi costumi.
Nella valle del Po, in Toscana e in altre regioni che furono citate all’ordine del giorno dal Presidente del Consiglio per l’atto di fedeltà che diedero al Governo fascista, e nelle quali i contadini erano stati prima organizzati dal partito socialista o dal Partito popolare, gli elettori votavano sotto controllo del Partito fascista, con la «regola del tre». Ciò fu dichiarato e apertamente insegnato, persino da un prefetto, dal prefetto di Bologna: i fascisti consegnavano agli elettori un bollettino contenente tre numeri o tre nomi, secondo i luoghi (Interruzioni) variamente alternati, in maniera che tutte le combinazioni, cioè tutti gli elettori di ciascuna sezione, uno per uno, potessero essere controllati e riconosciuti personalmente nel loro voto.
In moltissime provincie, a cominciare dalla mia, dalla provincia di Rovigo, questo metodo risultò eccellente.
Finzi, Sottosegretario di Stato per l’Interno: Evidentemente lei non c’era! Questo metodo non fu usato!
Matteotti: Onorevole Finzi, sono lieto che, con la sua negazione, ella venga implicitamente a deplorare il metodo che è stato usato.
Finzi, Sottosegretario di Stato per l’Interno: Lo provi!
Matteotti: In queste regioni tutti gli elettori…
Ciarlantini: Lei ha un trattato; perché non lo pubblica?
Matteotti: Lo pubblicherò quando mi si assicurerà che le tipografie del Regno sono indipendenti e sicure (vivissimi rumori al centro e a destra); perchè come tutti sanno, anche durante le elezioni, i nostri opuscoli furono sequestrati, i giornali invasi, le tipografie devastate o diffidate di pubblicare le nostre cose. (Rumori).
La regola del tre, cui prima accennavo diede modo al Partito dominante, di controllare personalmente ciascun elettore, ed applicare il giorno seguente ai ribelli la sanzione col boicottaggio dal lavoro e con le percosse. (Rumori).
Voci: No! No!
Matteotti: Nella massima parte dei casi però non vi fu bisogno delle sanzioni, perché i poveri contadini sapevano inutile ogni resistenza e dovevano subire la legge del più forte, la legge del padrone, votando, per tranquillità della famiglia, la terna assegnata a ciascuno dal dirigente locale del Sindacato fascista o del Fascio. (Vivi rumori, interruzioni).
Suardo: L’onorevole Matteotti non insulta me rappresentante: insulta il popolo italiano ed io per la mia dignità esco dall'aula. (Rumori, commenti).
La mia città in ginocchio ha inneggiato al duce Mussolini; sfido l’onorevole Matteotti a provare le sue affermazioni. Per la mia dignità di soldato, abbandono questa aula. (Applausi, rumori, commenti).
Teruzzi: L’onorevole Suardo è medaglia d’oro! Si vergogni, onorevole Matteotti. (Rumori all'estrema sinistra)
Presidente: Facciano silenzio! Onorevole Matteotti, concluda!
Matteotti: Io posso documentare e far nomi.
In altri luoghi invece furono incettati i certificati elettorali, metodo che in realtà era stato usato in qualche piccola circoscrizione anche nell'Italia prefascista, ma che dall'Italia fascista ha avuto l’onore di essere allargato a larghissime zone del Meridionale; incetta di certificati, per la quale, essendosi determinata una larga astensione degli elettori che non si ritenevano liberi di esprimere il loro pensiero, i certificati furono raccolti e affidati a gruppi di individui, i quali si recavano alle sezioni elettorali per votare con diverso nome, fino al punto che certuni votarono dieci o venti volte e che giovani di 20 anni si presentarono ai seggi e votarono a nome di qualcuno che aveva compiuto i 60 anni. (Commenti). Si trovarono solo in qualche seggio pochi, ma autorevoli magistrati che, avendo rilevato il fatto, riuscirono ad impedirlo.
Torre Edoardo: Basta, la finisca! (Rumori, commenti).
Che cosa stiamo a fare qui? Dobbiamo tollerare che ci insulti?
 (Rumori. Alcuni deputati scendono nell'emiciclo).
Presidente: Onorevoli deputati, li invito alla calma, sgombrino l’emiciclo!
Torre Edoardo: Per voi ci vuole il domicilio coatto e non il Parlamento! (Commenti, rumori)
Voci: Vada in Russia!
Presidente: Facciano silenzio! E lei, onorevole Matteotti, concluda!
Matteotti: Coloro che ebbero la ventura di votare e di raggiungere le cabine, ebbero dentro le cabine, in moltissimi Comuni specialmente della campagna, la visita di coloro che erano incaricati di controllare i voti. Se la Giunta delle elezioni volesse aprire i plichi e verificare i cumuli di schede che sono state votate, potrebbe trovare che molti voti di preferenza sono stati scritti sulle schede tutti dalla stessa mano, così come altri voti di lista furono cancellati o addirittura letti al contrario.
Non voglio dilungarmi a descrivere i molti altri sistemi impiegati per impedire la libera espressione della volontà popolare. Il fatto è che solo una piccola minoranza di cittadini ha potuto esprimere liberamente il suo voto: anzi noi abbiamo potuto avere il nostro voto il più delle volte quasi esclusivamente da coloro che non potevano essere sospettati di essere socialisti. I nostri furono impediti dalla violenza; mentre riuscirono più facilmente a votare per noi persone nuove e indipendenti, le quali, non essendo credute socialiste, si sono sottratte al controllo e hanno esercitato il loro diritto liberamente.
A queste nuove forze che manifestano la reazione della nuova Italia contro l’oppressione del nuovo regime, noi mandiamo il nostro ringraziamento. (Applausi all'estrema sinistra. Rumori dalle altre parti della Camera).
Per tutte queste ragioni, e per le altre che di fronte alle vostre rumorose sollecitazioni rinuncio a svolgere, ma che voi ben conoscete perché ciascuno di voi ne è stato testimonio per lo meno (Rumori)... per queste ragioni noi domandiamo l’annullamento in blocco della elezione a maggioranza.
Voci alla destra: Accettiamo! (Vivi applausi a destra e al centro).
Matteotti: Riconosciamo che i ricorsi non potevano, per la stessa esistenza del regime di violenza, essere documentati. Ma è appunto una investigazione che solo la Giunta nella sua discrezione, nella sua coscienza potrebbe compiere, investigando da per tutto, in ogni documento, luogo per luogo.
Noi domandiamo che sia compiuto tale esame, domandiamo che essa investighi
 sui metodi usati in quasi tutta l’Italia.
E’ un dovere e un diritto, senza il quale non esiste sovranità popolare. Noi sentiamo tutto il male che all'Italia apporta il sistema della violenza: abbiamo lungamente scontato anche noi, pur minori e occasionali, eccessi dei nostri. Ma appunto per ciò noi domandiamo alla maggioranza che essa ritorni all'osservanza del diritto. (Rumori, interruzioni, apostrofi a destra).
Voi che oggi avete in mano il potere e la forza, voi che vantate la vostra potenza, dovreste meglio di tutti gli altri essere in grado di far osservare la legge da parte di tutti. (lnterruzioni a destra).
Matteotti: Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l’autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se siete ancora in tempo; altrimenti voi sì, veramente rovinate quella che è l’intima essenza, la ragione morale della Nazione. Non continuate più oltre a tenere la Nazione divisa in padroni e sudditi, poiché questo sistema certamente provoca la licenza e la rivolta.
Se invece la libertà è data, ci possono essere errori, eccessi momentanei, ma il popolo italiano, come ogni altro, ha dimostrato di saperseli correggere da sé medesimo. (Interruzioni a destra).
Noi deploriamo invece che si voglia dimostrare che solo il nostro popolo nel mondo non sa reggersi da sé e deve essere governato con la forza. Molto danno avevano fatto le dominazioni straniere. Ma il nostro popolo stava risollevandosi ed educandosi, anche con l’opera nostra.
Voi volete ricacciarci indietro. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alto saluto e crediamo di rivendicarne la dignità, domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni. (Applausi all'estrema sinistra, vivi rumori; la confusione e l’impressione sono enormi).





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Pedofilia Fascista di Montanelli ed il Madamato

Il madamato fu quando l'Italia rese legale lo stupro delle bambine in Africa


PEDOFILIA E FASCISMO

PEDOFILIA E FASCISMO

Quello che fece Montanelli si chiamava "madamato" ed era una pratica molto in voga nel 1936; tutti i fascisti avevano la propria madama minorenne dentro al letto.

Montanelli acquistò una moglie dodicenne (12 ANNI) durante la stagione 
del colonialismo fascista in Eritrea.

PEDOFILIA E FASCISMO


Correva l’anno 1936, e quella che sarebbe diventata una delle penne più prestigiose d’Italia scriveva nel numero di gennaio del periodico “Civilta’ Fascista” un articolo in cui si sosteneva che “non si sarà mai dei dominatori, se non avremo la coscienza esatta di una nostra fatale superiorità. Coi negri non si fraternizza. Non si può, non si deve. Almeno finché non si sia data loro una civiltà“.

Ma evidentemente non tutti i tipi di “fraternizzazione” erano sgraditi a Montanelli, come ha raccontato il diretto interessato in una intervista rilasciata a Enzo Biagi per la Rai nel 1982:

 “aveva dodici anni, ma non mi prendere per un Girolimoni ( famoso pedofilo arrestato all'epoca), a dodici anni quelle lì erano già donne. L’avevo comprata a Saganeiti assieme a un cavallo e un fucile, tutto a 500 lire.

  Era un animalino docile, io gli  misi su un tucul (semplice edificio a pianta circolare con tetto conico solitamente di argilla e paglia) con dei polli. E poi ogni quindici giorni mi raggiungeva dovunque fossi insieme alle mogli degli altri ascari“.

L’episodio era gia’ stato rievocato in precedenza nel 1969, durante il programma di Gianni Bisiach “L’ora della verita’”, in cui Montanelli ha descritto la sua esperienza coloniale: “Pare che avessi scelto bene - racconto’ Montanelli - era una bellissima ragazza, Milena, di dodici anni. Scusate, ma in Africa e’ un’altra cosa. Cosi’ l’avevo regolarmente sposata, nel senso che l’avevo comprata dal padre.
La moglie bambina di Montanelli (abbandonata al suo Tucul e al suo destino quando il giornalista è rientrato in Italia); le leggi razziali proibivano di elevare al rango di moglie vera e propria una “madama” acquistata per i soggiorni nelle colonie.
Il “madamato”, infatti, non era un vero e proprio matrimonio con parita’ di diritti e doveri, ma una forma di “contratto sociale” segnata dal dominio autoritario del colonizzatore sull’indigeno, dell’uomo sulla donna, dell’adulto sul bambino, del libero sul prigioniero, del ricco sul povero, del forte sul debole. E alla fine avevi qualcosa che era meno di una moglie e poco piu’ che una schiava.
Era importante fare in modo che queste relazioni di dominio con le “belle abissine” non sconfinassero mai nel terreno dei sentimenti, e per questo nel Regio Decreto 740 del 19 aprile 1937, dal titolo eloquente “Sanzioni per rapporti di indole coniugale tra cittadini e sudditi“, si era stabilito che “il cittadino italiano che nel territorio del Regno o delle Colonie tiene relazione d’indole coniugale con persona suddita dell’Africa Orientale Italiana o straniera appartenente a popolazione che abbia tradizioni, costumi e concetti giuridici e sociali analoghi a quelli dei sudditi dell’Africa Orientale Italiana è punito con la reclusione da uno a cinque anni“.

PEDOFILIA E FASCISMO


Quello che fece Montanelli si chiamava "madamato" ed era una pratica molto in voga nel 1936; tutti i fascisti avevano la propria madama minorenne dentro al letto.  Montanelli acquistò una moglie dodicenne (12 ANNI) durante la stagione   del colonialismo fascista in Eritrea.

Quello che fece Montanelli si chiamava "madamato" ed era una pratica molto in voga nel 1936; tutti i fascisti avevano la propria madama minorenne dentro al letto.  Montanelli acquistò una moglie dodicenne (12 ANNI) durante la stagione   del colonialismo fascista in Eritrea.

Quello che fece Montanelli si chiamava "madamato" ed era una pratica molto in voga nel 1936; tutti i fascisti avevano la propria madama minorenne dentro al letto.  Montanelli acquistò una moglie dodicenne (12 ANNI) durante la stagione   del colonialismo fascista in Eritrea.


La ragione di questo divieto alle “relazioni d’indole coniugale” l’ha spiegata Gianluca Gabrielli in un articolo del 2012 pubblicato sulla Rivista dell’Associazione Nazionale degli antropologi culturali:

La legge contro le unioni miste – scrive Gabrielli – vuole punire esemplarmente gli italiani che mostrano di non aver rispettato il codice di comportamento “razziale” dei dominatori. Il dispositivo quindi non è stato varato per colpire direttamente la donna africana, non è lei da educare in senso razzista. È l’italiano che interessa, che deve mantenere una distanza evidente e ostentare superiorità con le popolazioni del luogo, perché la distanza e la superiorità assicurano il dominio.

Ed e’ per questo che tra i “capi d’accusa” a carico di Seneca vengono elencati normalissimi gesti di premura verso una compagna, tra cui la colpa “di aver preso con sé un’indigena, di averla portata con sé nei vari trasferimenti, di volerle bene, di averla fatta sempre mangiare e dormire con sé, di avere consumato con essa tutti i suoi risparmi, di avere fatto regali ad essa e alla di lei madre, di averle fatto cure alle ovaie perché potesse avere un figlio, di avere preso un’indigena al suo servizio, di avere preparato una lettera a S.M. il Re Imperatore per ottenere l’autorizzazione a sposare l’indigena o almeno a convivere con lei“. Gesti che diventano crimini perche’ l’oggetto di queste attenzioni e’ un’africana, un’inferiore, un “suddito”.

PEDOFILIA E FASCISMO


Sfogarsi nelle trasferte comprandosi le “madame” andava bene, ma nella sentenza che condanna Seneca si afferma che “in questo caso, non è il bianco che ambisce sessualmente la venere nera e la tiene a parte per tranquillità di contatti agevoli e sani, ma è l’animo dell’italiano che si è turbato ond’è tutto dedito alla fanciulla nera sì da elevarla al rango di compagna di vita e partecipe d’ogni atteggiamento anche non sessuale della propria vita“.

E quando si passa dalle “ambizioni sessuali” ai “turbamenti dell’anima”, aggiungendo la sfrontatezza di voler elevare la “fanciulla nera” al ruolo di “compagna di vita” anche fuori dal letto, non c’e’ perdono possibile per la cultura fascista. Per i giudici che hanno condannato l’imputato Seneca quella donna non era rimasta un puro oggetto sessuale per “contatti agevoli e sani”, ma c’era il rischio che potesse diventare non solo oggetto di affetti, ma anche moglie e cittadina dell’impero, e tutto questo per il colonizzatore e’ una sciagura da evitare a tutti i costi.

Per smentire il “cosi’ fan tutti” associato alla sottomissione delle donne, all’acquisto di minorenni, alla pratica del “madamato” basta una semplice controprova che sgretola in un attimo quel “tutti” cosi’ perentorio. E pur essendo cosa comune a quei tempi comprare persone di cui disporre liberamente, e avere rapporti sessuali con dodicenni, c’e’ sempre in ogni epoca della storia qualche “imputato Seneca” che spinge la civilta’ lontano dalla barbarie.

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E’ a questa gente che dobbiamo guardare, e non alla morale corrente: ne’ a quella in vigore al tempo delle “madame” dodicenni, ne’ a quella attualmente in voga nella nostra epoca di “utilizzatori finali” di diciassettenni.http://cipiri.blogspot.it/2015/07/berlusconi-promise-7-milioni-karima-el.html

Ricostruire l’”acquisto” di Montanelli ed il contesto in cui e’ maturato, assieme all’esperienza speculare di Seneca che cercava una compagna di vita e non una “madama a tempo”, potra’ sembrare una inutile riesumazione di fatti gia’ noti, o una mancanza di rispetto verso una firma storica del giornalismo italiano.

Resto comunque persuaso che il recupero della memoria storica, l’analisi critica dei dati di realta’ e i racconti fatti senza piangeria faranno contento il Montanelli giornalista ovunque egli si trovi, anche a costo di lasciare un po’ amareggiato il Montanelli colonialista e acquirente di dodicenni, e i suoi fan talmente appassionati e devoti da perdonargli qualsiasi errore di gioventu’, anche il piu’ abominevole.


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martedì 2 giugno 2020

Danni Arrecati all'Italia da Berlusconi

Danni Arrecati all'Italia da Berlusconi


 Il fautore della più grave regressione antropologica, culturale, sociale, economica e legale della storia Italiana ...
 Un giorno dovremo vergognarci con i nostri figli di aver avuto al potere per 12 anni e 4 governi un evasore fiscale frequentatore di prostitute minorenni  


Il fautore della più grave regressione antropologica, culturale, sociale, economica e legale della storia Italiana ...   Un giorno dovremo vergognarci con i nostri figli di aver avuto al potere per 12 anni e 4 governi un evasore fiscale frequentatore di prostitute minorenni

Berlusconi ed i suoi sodali sono stati un male per l’Italia sostanzialmente 
per le seguenti tre principali ragioni:


1) Berlusconi dal punto di vista etico e morale rappresenta il peggio della cultura moderna;
2) Berlusconi sta attentando ai principi fondanti dello stato di diritto e della costituzione facendo leggi a proprio uso e consumo;
3) questo governo fa quasi esclusivamente leggi a favore dei più potenti, ricchi e corrotti, leggi per curare gli interessi aziendali di Berlusconi, per risolvere i problemi giudiziari di Berlusconi, senza preoccuparsi dei precari, dei disoccupati, delle famiglie più povere.


Il fautore della più grave regressione antropologica, culturale, sociale, economica e legale della storia Italiana ...   Un giorno dovremo vergognarci con i nostri figli di aver avuto al potere per 12 anni e 4 governi un evasore fiscale frequentatore di prostitute minorenni

RICORDIAMOCI PERCHE' L'ITALIA
E' ARRIVATA NEL 2015
CON 10 MILIONI DI PERSONE 
CHE NON ARRIVANO A FINE MESE

Ecco un elenco, in ordine temporale, per chi non ricorda o non sa quali e quanti loschi provvedimenti, spesso tenuti nascosti dalla disinformazione televisiva, Berlusconi e i suoi sodali hanno preso dall’inizio della legislatura, mettendo da parte la questione etica, morale,
e i problemi giudiziari del premier:

1) Berlusconi appena tornato al governo ha abrogato norme di contrasto all'evasione fiscale varate dal governo precedente.
2) Ha abolito i tetti agli stipendi dei manager pubblici varati dal precedente governo.
3) Ha abrogato le norme più restrittive varate dal precedente governo sull'utilizzo dei voli di stato.
4) Ha cancellato la legge n.188 del 17 ottobre 2007 fatta dal governo Prodi che contrastava la sottoscrizione delle “dimissioni in bianco” (pratica illegale tesa ad obbligare i neoassunti a firmare una lettera di dimissioni priva di data, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro) da parte del lavoratore al momento dell'assunzione, così da poter poi ricattare e licenziare il lavoratore in qualsiasi momento.
5) Non si è detto che i debiti di Alitalia sono finiti tra i debiti dello stato ma si è parlato di un fantomatico salvataggio da parte del “messia” Berlusconi che invece l'ha svenduta ai loschi personaggi della Cai.
6) Il ddl sulle intercettazioni è liberticida e incostituzionale; una volta approvato, ostacolerà i magistrati nel loro lavoro di combattere il crimine, soprattutto quello radicato nelle istituzioni, si impedirà ai giornalisti di svolgere in modo corretto il loro mestiere nel raccontare atti di indagini e, ancor più grave, si impedirà ai cittadini di sapere quanto di male stanno facendo a danno della collettività e a favore degli sporchi interessi di pochi.
7) I tagli che sono stati fatti alla scuola ammontano a 8 miliardi e 13 milioni di euro, con la cancellazione di 81.120 cattedre e 44.500 Ata (il personale non docente).
8) L'Italia è stata condannata a pagare una multa di 350 mila euro per ogni giorno di ritardo nell'applicazione della direttiva europea a partire dal 1° gennaio 2009 e con effetto retroattivo fino al 1° gennaio 2006 (circa 130 milioni di euro all'anno) perché Rete 4 trasmette in modo abusivo sulle frequenze analogiche che spettano ad Europa 7.
9) Il governo Prodi aveva già detratto di 200 euro l’Ici a tutte le prime case, escluse ville e castelli, con la Finanziaria del 2008, mentre Berlusconi ha completato togliendo l’Ici alle famiglie più ricche e benestanti che non ne avevano certamente bisogno.
10) Dopo essere stata rinviata per due volte, il primo gennaio 2010 è entrata in vigore la class action, ma risulta fortemente debilitata rispetto alla vera class action come negli Stati Uniti. Infatti: si è deciso che i creditori di Parmalat e Cirio non potranno essere risarciti dato che non sarà retroattiva; le associazioni dei consumatori non avranno la possibilità, come previsto inizialmente, di farsi promotori delle azioni legali, ma solo di ricevere il mandato dai cittadini danneggiati; i cittadini danneggiati devono vantare dei "diritti identici", non basta che siano omogenei; niente azione collettiva contro le società di revisione, amministratori delle società quotate e agenzie di rating; non sarà possibile ricevere un risarcimento che vada oltre al danno subito, il cosiddetto “danno punitivo”; la parcella degli avvocati che seguono la causa potrà essere incassata solo in caso di vittoria; la class action nella P.A. non prevede risarcimenti, come nel caso dei ricorsi collettivi nel settore privato, ma punta solo al miglioramento nella produzione del servizio, correggendone le eventuali storture.
11) Sono state rinviate alcune norme sulla sicurezza del lavoro presenti nel T.U. ed è stato approvato un decreto correttivo al Testo Unico sulla sicurezza, che fu varato dal Governo Prodi, il quale peggiora gravemente il testo, abbassando di fatto le tutele per i lavoratori.
12) Si è dato il via alla privatizzazione dei soggetti che gestiscono beni pubblici come l’acqua, in particolare con il decreto Ronchi, che stabilisce almeno il 40% di partecipazione del capitale privato nelle società miste pubblico privato oppure che la gestione del servizio idrico debba essere affidato ad un soggetto privato scelto tramite gara, viene sancita l’espropriazione della gestione del servizio idrico agli enti locali con tutto vantaggio per i privati.
13) Si sono dati aiuti alle banche tramite l'emissione dei cosiddetti Tremonti Bond e, contemporaneamente, non sono stati trovati soldi per i precari.
14) Le bugie e promesse non mantenute ai terremotati abruzzesi:
− il governo si è preso il merito per la consegna delle prime case a Onna che invece sono state realizzate con i fondi raccolti dalla Croce Rossa; si tratta delle prime case di legno per le quali la Croce Rossa ha impiegato 5 milioni e 200 mila euro: 94 unità abitative costruite per iniziativa della Protezione civile su progetto realizzato dalla Provincia autonoma di Trento;
- la consegna dei moduli abitativi provvisori è avvenuta con estremo ritardo lasciando, a costo molto elevati a carico dello Stato, migliaia di famiglie negli alberghi per più di un anno;
− niente rimborso totale per la ricostruzione di tutte le abitazioni (il governo copre solo un terzo della cifra totale a fondo perduto, il resto deriva da un mutuo a tasso agevolato e dal credito d’imposta);
− dal 1° novembre 2011 si dovranno restituire per intero, in 120 rate mensili, le imposte non versate nei mesi di sospensione, ovvero un trattamento molto peggiore rispetto a quello riservato per i terremotati del Molise, delle Marche e dell’Umbria;
- dopo oltre un anno di distanza dal terremoto, il centro storico dell'Aquila è ancora chiuso ai cittadini e la ricostruzione non è iniziata.
15) Berlusconi si è fatto approvare dalla sua maggioranza e governo il lodo Alfano, una legge sull'immunità per le alte cariche dello stato, dichiarata incostituzionale,
fatta per risolvere i propri problemi giudiziari,
che gli ha consentito di stralciare la sua posizione nel processo a carico suo e di Mills.
16) Il consiglio di ministri non ha voluto sciogliere il consiglio comunale di Fondi per infiltrazioni mafiose, diversamente da quanto fatto per altri comuni, nonostante il 6 luglio 2009 vi sia stata l’esecuzione di 17 ordinanze di custodia cautelare.
17) È stata approvata la norma sullo “scudo fiscale” (riciclaggio di stato) che aiuta i criminali a “lavare” il denaro sporco e ad assicurare loro l’impunità.
18) È stata approvata una norma che riduce il potere di indagine e
 il campo di intervento della Corte dei conti.
19) Con il “piano casa” viene autorizzata la cementificazione selvaggia del territorio e si favoriscono gli affari della criminalità organizzata che mette le mani sugli appalti.
20) Il governo Berlusconi ha emanato norme contenute nel pacchetto sicurezza, fortemente criticate da “Famiglia Cristiana” e da autorevoli esponenti della Conferenza Episcopale: norme razziali sull’immigrazione che equiparano il clandestino ad un delinquente e l’istituzione delle ronde, per un megaspot a favore del governo, cavalcando l’onda emotiva esasperata dalla visibilità data dai media ad alcuni episodi avvenuti in un particolare periodo; si istituiscono le ronde, che sono totalmente inutili, mentre sono stati tagliati i fondi alle forze d'ordine, sono stati tagliati 7.900 cancellieri e 1.800 ufficiali giudiziari al funzionamento della giustizia (manca persino la benzina per le volanti).
21) Il governo Berlusconi ha approvato una leggina ad personam per Corrado Carnevale (quel magistrato che fu noto come "l'ammazzasentenze", per via dei processi di mafia che annullava dalla Suprema corte per vizi formali) per consentirgli di ricoprire l'incarico di primo presidente della Cassazione alla veneranda età di 80 anni anche se i colleghi vanno in pensione a 75.
22) Sono stati ridotti gli ecoincentivi cioè le detrazioni sui lavori di riqualificazione energetica sulla casa (impianti solari termici, impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione, finestre con doppivetri,ecc...) introdotti da Prodi con la Finanziaria 2007 e confermati sempre da Prodi con la Finanziaria 2008.
23) E’ stato rinviato prima di un anno, e poi ancora di un anno, l'obbligo per gli edifici di nuova costruzione d’essere alimentati con «impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili» per una produzione energetica di almeno 1 kW per ciascuna unità abitativa previsti dal governo Prodi nella legge finanziaria per il 2008.
24) Il governo Berlusconi ha stabilito che l’Italia stanzierà 5 miliardi di dollari nei prossimi 20 anni al dittatore libico Gheddafi a titolo di risarcimento per i danni causati durante l’occupazione coloniale in cambio di un controllo dei flussi migratori, però si stanno attuando respingimenti dei barconi carichi di naufraghi e rifugiati in attesa di asilo, violando le norme del diritto internazionale; inoltre, da un documentario di Gatti sull’Espresso, risulta che gli immigrati bloccati in Libia dall'accordo Roma-Tripoli vengono abbandonati nel deserto ai confini col Niger e di fatto ciò rappresenta una forma di condanna a morte.
25) Berlusconi aveva risolto il problema dei rifiuti in Campania?
Tutto falso ovviamente.
Dopo che Berlusconi è tornato al governo nel 2008, è stato possibile ripulire le strade della città di Napoli, mentre in alcune zone della provincia c’erano ancora cumuli di spazzatura per la strada, in seguito all'apertura delle discariche di Savignano Irpino e Sant'arcangelo Trimonte, stabilite con l'ordinanza del 5 marzo 2008 fatta da Prodi.
Poi è stata realizzata una discarica a cielo aperto in un’area denominata “sito di interesse strategico nazionale” in località Ferrandelle, che si trova tra i comuni di Casal di Principe, Santa Maria La Fossa e Grazzanise.
Inoltre Berlusconi ha millantato anche la realizzazione dell’inceneritore di Acerra, che era già in fase di ultimazione quando è tornato al governo, ma c'è da ricordare che è adibito per bruciare solo le ecoballe, mentre dalla denuncia del sindaco di Acerra, nell’inceneritore viene bruciato qualsiasi tipo di rifiuto; ciò sta mettendo in grave pericolo la salute dei cittadini di Acerra. Infatti, l’incenerimento dei rifiuti è una pessima soluzione dal punto di vista della salute e dell’ambiente, e nel caso di Acerra bruciando i rifiuti tal quale si produce diossina oltre alle nanoparticelle.
A fine 2009, con la magia del decreto, Bertolaso ha dichiarato conclusa l'emergenza rifiuti in Campania; Bertolaso, il pluriindagato nello scandalo degli appalti della protezione civile, continua a dire che in Campania la situazione è sotto controllo, ma dopo che il governo Berlusconi ha autorizzato il deposito dei rifiuti in discariche a cielo aperto come in località Ferrandelle, ha autorizzato l'incenerimento dei rifiuti tal quale ad Acerra, il governo Berlusconi non ha trovato altra soluzione che aprire discariche in aree di riserva naturale come cava Vitiello nel Parco nazionale del Vesuvio o allargare quelle già esistenti come a Chiaiano dove di nascosto sono stati scaricati anche rifiuti altamente tossici.
Al governo ci sono anche quelli che erano accaniti oppositori dell'apertura della discarica di Chiaiano, qui c'è la prova.
26) È stato abrogato l'obbligo di allegare all'atto di compravendita (o di locazione) di un immobile l'attestato di certificazione energetica che andava incontro all'interesse di acquirenti e inquilini di conoscere l'efficienza energetica di un'abitazione prima dell'acquisto.
27) il Decreto legge n. 185/2008 ha stabilito l’aumento dal 10 al 20% dell'aliquota IVA sulla pay tv "Sky Italia", il principale competitore privato del gruppo Mediaset.
Siccome in questi anni Sky stava crescendo e stava facendo concorrenza a Mediaset rubandogli telespettatori e quindi introiti pubblicitari, il premier ha pensato bene di approvare una nuova leggina (in conflitto di interessi) per tirare una bella mazzata agli abbonati Sky così da fargli disdire l’abbonamento e ridimensionare Sky a favore di Mediaset e a scapito del pluralismo e della concorrenza.
28) Il governo ha reintrodotto l'obbligo dei bollini Siae tramite decreto nonostante una sentenza contraria della Corte Europea.
29) Il governo Berlusconi decide di puntare sulla tecnologia nucleare di terza generazione che è obsoleta ed antieconomica, oltre ad essere pericolosa socialmente e per l’ambiente, che sarà un affare per le lobby francesi e non potrà portare alcun beneficio nell’immediato, visto che per costruire una centrale nucleare occorrono 10 anni.
30) Il governo Berlusconi dice no al solare termodinamico con l’approvazione della mozione n° 1-00155 di D’Alì, Gasparri, e sposta gli investimenti dal solare termodinamico al nucleare.
31) Il ministro della Cultura Bondi ha rifinanziato per il 2009, con soldi pubblici, la Fondazione Craxi, cioè la fondazione in memoria di un politico corrotto, morto latitante con due sentenze definitive di condanna a complessivi 10 anni di reclusione.
32) Il governo ha congelato gli 800 milioni di euro che aveva promesso di stanziare per la diffusione della banda larga.
33) L'emendamento n. 2.1385 alla Finanziaria per il 2010 riscrive buona parte degli articoli del Testo unico delle spese di giustizia (dlgs 115/2002) e aumenta il costo della giustizia per molte cause, ad esempio 38 euro in più per ogni ricorso al giudice di pace per multa.
34) Nella finanziaria 2010 sono stati varati tagli al contributo ordinario di base agli enti locali per gli anni 2010, 2011 e 2012 in misura pari, rispettivamente, a 1, 5 e 7 milioni di euro per le province e a 12, 86 e 118 milioni per i comuni (in 3 anni vengono tagliati in totale 229 milioni di euro), danno che si aggiunge alla beffa delle sanzioni per chi non rispetta il patto di stabilità interno.
35) L’articolo 2 comma 23 della legge Finanziaria 2010 stabilisce che le forze armate italiane smettono di essere gestite dallo Stato e diventano una società per azioni alimentata con soldi pubblici che fa affari privati. Questa spa potrà costruire centrali energetiche d'ogni tipo sfuggendo alle autorizzazioni degli enti locali: dal nucleare ai termovalorizzatori, nelle basi e nelle caserme privatizzate sarà possibile piazzare di tutto. Segreto militare e interesse economico si sposeranno, cancellando ogni parere delle comunità e ogni ruolo degli enti locali.
36) Nella Finanziaria 2010 sono state introdotte norme finalizzate a condonare gli abusivismi edilizi attraverso il sequestro dei locali da parte dell’amministrazione pubblica e la loro locazione agli abusivi stessi in una sorta di subaffitto di Stato.
37) I beni confiscati alla mafia potranno essere ricomprati dalle organizzazioni criminali tramite aste pubbliche avvalendosi di banali prestanome.
38) Nella Finanziaria 2010 non sono state finanziate alcune infrastrutture strategiche, come il completamento dell’alta velocità ferroviaria o i sistemi di trasporto urbano su rotaie, ma sono stati stanziati 470 milioni per il ponte sullo stretto di Messina, che appare sempre più un’opera inutile visto che mancano gli adeguati collegamenti stradali sulla terraferma.
39) La manovra Finanziaria 2010 trascura le famiglie colpite dal disastro di Messina, prevede per il 2010 un decremento del Fondo per l'occupazione di 100 milioni di euro, del Fondo per le aree sottoutilizzate (200 milioni) e del Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale (120 milioni). Mancano interventi per sostenere il potere d’acquisto dei redditi bassi e delle pensioni. I terremotati de L’Aquila dovranno restituire il 100% delle tasse sospese, vi è l’assenza di risorse per i rinnovi contrattuali dei pubblici dipendenti.
40) Lo stanziamento dei 103 milioni di euro per la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola dell'obbligo, che nella Finanziaria 2010 era stato inizialmente soppresso, è affidato al recupero dei fondi provenienti dallo scudo fiscale. Inoltre dallo scudo fiscale fondi per 130 milioni nel 2010 per il sostegno alle scuole non statali.
41) Con il decreto del ministro Bondi del 30 dicembre 2009, il governo estende a tutti i prodotti elettronici dotati di memoria il cosiddetto “equo compenso”, somma che i produttori di beni tecnologici devono versare a Siae, a “compenso” della copia privata che l’utente può fare utilizzando i supporti di memoria; l’equo compenso ha fatto aumentare il prezzo di tali prodotti. Prima di tale decreto, l'equo compenso era gravato, così come in altri paesi d’Europa, solo su supporti (cd, dvd) e su masterizzatori. L'assurdo è che in Italia i consumatori finanziano Siae anche per prodotti che non c'entrano nulla con la copia privata, o che c'entrano solo marginalmente.
42) Non è stato restituito il fiscal drag degli ultimi due anni e sono stati svuotati, mediante il click day, i crediti di imposta per ricerca e innovazione, e per gli investimenti nel Mezzogiorno.
43) Il disegno di legge voluto dal ministro Gelmini stabilisce tagli indiscriminati alla ricerca e aumenta la precarietà dei ricercatori con la figura del ricercatore a termine e con la messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori, invece di prevedere per i precari reali sbocchi in ruolo e per i ricercatori il pieno riconoscimento del loro ruolo docente.
44) E’ stato approvato il ddl sul lavoro, che contiene norme sull'arbitrato per risolvere le controversie di lavoro e indebolisce o vanifica l'art.18 dello Statuto dei Lavoratori. Così, dopo l'eliminazione delle misure sulle dimissioni in bianco, le deroghe alle norme e l'indebolimento delle sanzioni sulla sicurezza sul lavoro, la rimozione dei limiti ai contratti a termine, il re-inserimento dei contratti a chiamata, la cancellazione della responsabilità in solido dell'appaltatore con il sub-appaltatore per arginare il lavoro nero, si arriva persino a smantellare le tutele contro gli ingiusti licenziamenti.
45) La decisione del Cda della Rai, che è a maggioranza berlusconiana, di sospendere i programmi di approfondimento politico in campagna elettorale è una grave violazione del diritto dei cittadini ad essere informati ed anche del dovere del servizio pubblico radiotelevisivo di dare un’informazione plurale e corretta.
46) Con il decreto Romani, viene tagliato di un terzo lo spazio pubblicitario per Sky, e viene premiata invece Mediaset trasformando le televendite in programmi, e non più in spazi pubblicitari. Aumenta perciò la pubblicità che le reti del Biscione potranno mandare in onda a scapito di Sky. Il decreto interviene anche sulla rete, equiparando alcuni siti web, considerati “servizi audiovisi”, che trasmettono video in streaming, ai canali tv.
47) Il Disegno di legge sul “processo breve” prevede che per l'imputato incensurato il processo non può durare più di sei anni (due anni per grado e due anni per il giudizio di legittimità), tutto a beneficio di Berlusconi nelle vicende sui diritti tv Mediaset, Mediatrade, corruzione di Mills, ma tale norma estinguerebbe anche oltre 100 mila processi penali in corso, tra i quali: Thyssen Krupp, quello Antonveneta per le accuse di aggiotaggio ad Antonio Fazio e Luigi Grillo, il processo Parmalat, quello per il disastro di Viareggio del 29 giugno 2009 e il processo sul crollo della Casa dello Studente e del Convitto Nazionale in seguito al terremoto che colpì L’Aquila nel 2009.
48) E’ stato approvato il cosiddetto legittimo impedimento, che andrebbe definita legge scansa processi per Berlusconi e i ministri. Saranno oggetto di legittimo impedimento a sottrarsi alle convocazioni in sede giudiziaria anche tutte quelle attività "coessenziali" alle funzioni di governo. A certificare che esiste un impedimento "continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni", sarà la Presidenza del Consiglio.
49) Da intercettazioni telefoniche condotte dalla procura di Trani, legate a un'inchiesta su carte di credito e tassi di usura, risulta che Berlusconi, nel tentativo di mettere il bavaglio ad Annozero, ha fatto pressioni su Giancarlo Innocenzi, membro dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con inviti molto espliciti a chiudere il programma; nell’ambito della stessa inchiesta della procura di Trani, risulta da un’altra intercettazione che il direttore del Tg1 Minzolini ha promesso a Berlusconi di intervenire con editoriali per screditare Spatuzza e alcuni magistrati.
50) Con il cosiddetto decreto “salva liste” il governo è intervenuto, abusando della costituzione (comma IV art. 72, art.117 della costituzione), nel tentativo golpista di cambiare le regole nel corso della competizione elettorale.
51) Con il decreto Bondi sulle Fondazioni Lirico-Sinfoniche vengono tagliati fondi alla lirica, arrecando grave danno alla cultura. Infatti, il decreto prevede lo stop ad assunzioni e concorsi; il blocco del turn over; il divieto di lavori extra come insegnare in Conservatorio; la discussione sugli integrativi nei contratti presso l'agenzia nazionale Aran e non più nei singoli teatri; ballerini in pensione a 45 anni; sparizione dei corpi di ballo, di arti e mestieri altamente specializzati che nascono e crescono nei teatri stessi.
52) Il Governo ha negato lo stanziamento dei fondi Fas (ridotti in Finanziaria 2010 di 200 milioni di euro) per la copertura del deficit sanitario a 4 regioni (Campania, Lazio, Calabria, Molise) e ha invitato i loro governatori ad alzare le tasse fino al ripianamento del deficit.
53) Ben 31 miliardi di euro sono i fondi che il governo ha sottratto al mezzogiorno negli ultimi due anni, prelevandoli dal Fondo aree sottoutilizzate (Fas): 53,7 miliardi destinati al mezzogiorno, dei 63 miliardi stanziati dal governo Prodi nella Finanziaria 2007; tali fondi, vincolati a interventi per lo sviluppo e l ´occupazione al Sud, sono stati ridistribuiti verso le regioni del nord e utilizzati per scopi diversi dalla missione concernente il riequilibrio territoriale.
54) Non mancano anche in questa legislatura interventi legislativi a favore delle aziende di Berlusconi, come:
l’innalzamento dal 10% al 20% del tetto per l’acquisto di azioni proprie, da parte delle società quotate in borsa, è stato subito messo in atto dalla Fininvest per aumentare il controllo su Mediaset; lo spostamento di pubblicità da Rai a Mediaset da parte delle aziende e delle istituzioni controllate dal governo: ministeri, Poste, Eni, Enel, ecc., si è verificato in misura cospicua da quando nel 2008 Berlusconi è tornato al governo;
il Decreto legge n. 185/2008 ha stabilito l’aumento dal 10 al 20% dell'aliquota IVA sulla pay tv "Sky Italia", il principale competitore privato del gruppo Mediaset;
le norme contenute nel decreto Romani, entrato in vigore il 15 marzo 2010, regolano gli spazi pubblicitari televisivi a vantaggio di Mediaset e a svantaggio di Sky, costretta a scendere entro il 2013 dal 18 al 12% di affollamento orario di spot;
il cosiddetto Lodo Cassazione, norma fatta su misura per la Mondadori, inserita di nascosto all'interno del Dl incentivi del 25 marzo 2010, consente di archiviare i processi tributari arrivati in Cassazione con due sentenze favorevoli al contribuente mediante il pagamento del solo 5% del valore della lite.
55) La commissione del Viminale il 15 giugno 2010 ha rigettato la richiesta del piano di protezione al collaboratore di giustizia Spatuzza, avanzata da ben tre procure: Firenze, Caltanissetta e Palermo, supportate dalla Direzione nazionale antimafia. Secondo molti esperti la commissione ha interpretato in maniera strumentale la legge del 2001 che prevede l’obbligo per i “collaboranti” di elencare entro i 180 giorni gli argomenti di cui si vuole parlare con la magistratura, ma tale limite non c’è per le testimonianze de relato, cioè per i racconti dei fatti appresi da altri e tali sono le dichiarazioni di Spatuzza più recenti.
56) Il governo Berlusconi continua a finanziare missioni militari in luoghi di guerra addirittura aumentando il budget per l’Afghanistan da 310 a 364 milioni di euro.
57) L’attuale governo secondo la propaganda filo berlusconiana di alcuni telegiornali appare come il governo che sta facendo molto nella lotta alla criminalità organizzata. Ovviamente non è vero, infatti, sono state approvate numerose leggi e provvedimenti che favoriscono finanziariamente le organizzazioni criminali, quali:
scudo fiscale, che consente di riciclare il denaro frutto di attività criminali;
legge bavaglio, che impedisce le intercettazioni in caso di reati collocabili all’interno di un’associazione criminale ma di cui non è nota l’appartenenza a tale associazione;
tagli alle forze d'ordine (riduzione di 7.900 cancellieri e 1.800 ufficiali giudiziari, manca persino la benzina per le volanti);
messa all’asta dei beni confiscati alla mafia dando così la possibilità alle organizzazioni criminali di ricomprarli avvalendosi di prestanome;
mancato scioglimento del consiglio comunale di Fondi per infiltrazioni mafiose, nonostante le sollecitazioni del prefetto e l’esecuzione di 17 ordinanze di custodia cautelare;
negazione del piano di protezione al collaboratore Spatuzza;
proposta di modifica degli articoli 192 e 195 del C.p.p. in modo da restringere i casi di utilizzabilità nei processi delle dichiarazioni dei pentiti di mafia.
58) E’ stato cancellato il contributo di 300 milioni all’anno, per 15 anni, destinato all’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, per l'acquisto di nuovo materiale rotabile. La cancellazione di questo contributo è completamente contro le esigenze di sicurezza ferroviaria dei cittadini.
59) La manovra economica per il 2011 e 2012 (Legge 30 luglio 2010, n. 122) ha stabilito:
- si potrà andare in pensione dodici mesi dopo la maturazione dei requisiti vigenti nel caso dei dipendenti e dopo 18 mesi nel caso dei lavoratori autonomi;
- stop agli aumenti degli stipendi dei dipendenti pubblici dal 2011 al 2013, non verranno effettuati nuovi rinnovi contrattuali, previste nuove limitazioni alle assunzioni di personale, a eccezione dei corpi di polizia, dei vigili del fuoco e degli enti di ricerca;
- taglio del 50% della spesa delle pubbliche amministrazioni per il personale a tempo determinato;
- versamento a rate del trattamento di fine rapporto per i dipendenti pubblici se l'importo complessivo è superiore ai 90mila euro;
- tagli alle Regioni di 4 miliardi per l'anno 2011 e di 4,5 miliardi dal 2012, per le province il taglio è di 300 milioni per il 2011 e 500 milioni a decorrere dal 2012 mentre per i comuni sopra i 5.000 abitanti i trasferimenti sono ridotti di 1,5 miliardi per il 2011 e di 2,5 miliardi dal 2012;
- dal primo luglio sono scattati gli aumenti dei pedaggi autostradali ed è entrata in vigore una fase transitoria in cui l'Anas, sul sistema autostradale di propria gestione, è autorizzata ad applicare nuovi pedaggi di 1-2 euro;
- previste riduzioni lineari del 10% per tutti i ministeri, ulteriori decurtazioni saranno possibili se i tagli lineari previsti non raggiungano i risultati indicati;
- per effetto delle misure sul personale dipendente e convenzionato, in particolare il blocco dei rinnovi contrattuali per il triennio 2010-2012, il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) viene ridotto di 418 milioni nel 2011 e di 1.132 a decorrere dal 2012;
- le risorse aggiuntive per il SSN definite per l’anno 2010, pari a 550 milioni di euro, così come individuate nel Patto per la Salute 2010/2012, vengono portate a 250 milioni di euro;
- per la spesa farmaceutica prevista una riduzione di 1,8 miliardi di euro del finanziamento del SSN nel triennio 2011-2013 (600 milioni di euro per ogni anno).
60) Pdl e Lega hanno votato contro un emendamento in commissione bilancio che prevedeva l’uso in via esclusiva delle auto blu solo per il presidente del consiglio, ministri, vice ministri, sottosegretari, i presidenti delle autorità indipendenti e poche altre cariche; inoltre chiedeva un uso limitato delle vetture in dotazione a ciascuna amministrazione esclusivamente per esigenze di servizio.
61) Tagli alla Sanità del governo Berlusconi stabiliti nella manovra economica di luglio 2010:
il blocco del turn over determinerà nei prossimi 4 anni una carenza di circa 20.000 medici e dirigenti sanitari necessari al funzionamento degli ospedali e dei servizi territoriali;
previsto il licenziamento del 50% dei precari della sanità tra medici e infermieri;
tagli degli indennizzi a chi è stato sottoposto a vaccinazioni obbligatorie che hanno portato ad effetti collaterali, per le trasfusioni andate male, per gli incidenti contagiosi in sala operatoria; taglio del 50% dei fondi destinati alla formazione professionale del personale;
la manovra riduce il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale di 418 milioni di euro per il 2011 e di 1.132 milioni di euro a decorrere dal 2012 per le economie derivanti dal blocco dei rinnovi contrattuali per il triennio 2010-2012;
le risorse aggiuntive definite per l’anno 2010, pari a 550 milioni di euro, così come individuate nel Patto per la Salute 2010/2012, vengono portate a 250 milioni di euro;
per la spesa farmaceutica prevista una riduzione di 1,8 miliardi di euro del finanziamento del SSN nel triennio 2011-2013 (600 milioni di euro per ogni anno);
62) La somma totale dei fondi sottratti al settore dei Beni Culturali, nel periodo 2008-2011, è pari a oltre 1 miliardo e 700 milioni di euro, mentre i tagli previsti nella pertinenza 2008-2013, sfiorano i 3 miliardi.
63) Nella legge di Stabilità 2011, il Governo Berlusconi stanzia 25 milioni di euro per il sostegno alle università non statali, 245 milioni alle scuole paritarie, dopo aver tagliato nelle precedenti manovre circa 1,6 miliardi di euro all’università pubblica e oltre 8 miliardi di euro alla scuola pubblica (per ulteriori dettagli leggi da questo link).
64) Nelle legge di Stabilità 201l il Governo ha ridotto il “Fondo nazionale per le Politiche Sociali” da 435 milioni di euro del 2010 a 273,9 milioni di euro per il 2011 (se non ci saranno correzioni per il 2012 scenderà a 69 milioni e per il 2013 a 44 milioni); hanno subito tagli anche:
il Fondo per le politiche della famiglia (2010: 185,3 milioni di euro – 2011: 51,5 milioni di euro); il Fondo per le politiche giovanili (2010: 94,1 milioni di euro – 2011: 12,8 milioni di euro); il Fondo per l’infanzia e l’adolescenza (2010: 40,1 milioni di euro – 2011: 39,2 milioni di euro); il Fondo per il servizio civile (2010: 170,3 milioni di euro – 2011: 110,9 milioni di euro); il Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione (2010: 143,8 milioni di euro – 2011: 32,9 milioni di euro); il Fondo per gli interventi in materia di animali d’affezione e di prevenzione del randagismo (2010: 3,395 milioni di euro – 2011: 0,785 milioni di euro);
il Fondo di intervento integrativo per la concessione dei prestiti d’onore e delle borse di studio è passato da 246,5 milioni di euro stanziati per l’anno 2009 a 100 milioni di euro per l’anno 2011; il Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati, già privo di finanziamento dal 2009, resta a secco; il Fondo per la non autosufficienza, per il quale erano stati "strappati" nel 2010 400 milioni di euro, è stato azzerato;
il Fondo strategico per il paese a sostegno dell’economia reale è ridotto di 242 milioni per il 2011 e così è stato azzerato. la dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica economica è ridotta di 1.752 milioni di euro per l'anno 2011.
65) Il governo prima ha tagliato nella legge di stabilità 2011 le risorse al 5 per mille, che è destinato alle associazioni no-profit, alla ricerca scientifica e sanitaria, portandole da 400 milioni a 100 milioni di euro, poi nel successivo ‘decreto Milleproroghe’ le ha ripristinate ma una quota pari a 100 milioni di euro è destinata ad interventi in tema di Sclerosi laterale amiotrofica, quindi resta il taglio di 100 milioni e una parte dei fondi assegnati al 5 per mille vengono coperti per 50 milioni dal taglio all'editoria (si dimezza così di 100 milioni il fondo a sostegno dell'editoria previsto dalla legge di stabilità 2011) e per 45 milioni dal taglio all'emittenza tv e radio.
66) I pesanti tagli fatti dal Governo sui trasferimenti dei fondi destinati alle Regioni (4 miliardi di euro nel 2011 e 4,5 miliardi nel 2012) hanno determinato nel trasporto pubblico locale riduzione di corse e personale delle aziende di trasporto e aumento delle tariffe.
67) Questo governo pro lobby degli inceneritori e del nucleare nel decreto sulle energie rinnovabili ha stabilito a partire da giugno 2011: il taglio agli incentivi sull'eolico e sulle biomasse del 22%; il limite di un 1 MW per impianto fotovoltaico; il limite del 10% della superficie agricola destinabile ad un impianto fotovoltaico. Inoltre resta l'anomalia tutta italiana dei finanziamenti CIP6 alle cosiddette fonti assimilate che non hanno niente di rinnovabile e il meccanismo perverso che gira intorno alla vendita dei cosiddetti ‘certificati verdi’.
68) Il FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) già ridotto al lumicino, nel 2011 era stato ridotto ulteriormente a 231 milioni di euro, pari alla metà del 2009, tagli decisi per far fronte a eventuali minori introiti previsti dalla vendita delle frequenze del digitale, poi si sono recuperati i fondi tagliati con l’aumento delle accise sui carburanti.
69) Il fondo per la famiglia è stato ridotto del 90% in tre anni passando da 300 milioni del 2007 a 25 milioni del 2011 e ciò causerà: niente rimborsi spese per le coppie che adottano bambini all’estero; nessun finanziamento ai progetti per conciliare famiglia e lavoro; stop ai prestiti per i nuovi nati; lavori in stand-by per le Commissioni adozioni, Osservatorio sulla famiglia e sui minori.
70) A partire dal 31 dicembre 2011 la decorrenza dei termini per proporre impugnazione in materia di licenziamento diventa pari a 60 giorni: è la proroga, stabilita dal decreto Milleproroghe 2011, alla norma contenuta nel Collegato al lavoro (Legge 183/2010) e che era entrata in vigore subito impedendo così di fare ricorso contro gli ingiusti licenziamenti.
71) Nel Documento di economia e finanza sono previsti per il prossimo triennio tagli di spesa per 35 miliardi di euro, di questi 13 peseranno sul sistema della pubblica istruzione che si aggiungono agli 8 miliardi di euro già tagliati nel triennio 2009-2011.
72) Nella dichiarazione 730 del 2011 non sono più detraibili le spese per:
l’autoaggiornamento dei docenti; l’abbonamento al trasporto pubblico; l’arredamento di immobili ristrutturati.

Insomma, il governo Berlusconi toglie ai poveri per dare ai ricchi e non si preoccupa della grave situazione precaria di milioni di famiglie a ridosso e al di sotto della soglia di povertà, ma anzi si cerca di nascondere la situazione di questa gente, facendo apparire che niente di drammatico ci sia. L’elevato numero delle note precedenti, che ho cercato di rendere quanto più sintetiche possibile, testimonia quante ne ha combinate questo governo di bugiardi, piduisti, eversivi, evasori, corruttori, corrotti, filo-mafiosi, che vuole mettere il bavaglio all’unico baluardo di informazione rimasto ancora libero, cioè la rete, per nascondere all’opinione pubblica tutte le malefatte riportate sopra.

BUNGA BUNGA la Cultura di SILVIO da ARCORE

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Le ragazze “baciavano il pene della statuetta di Priapo e simulavano rapporti orali, io e Ambra eravamo scioccate”. Nell’aula del processo Ruby in cui Silvio Berlusconi è imputato di concussione e prostituzione minorile è tempo della testimonianza di Chiara Danese. La miss piemontese, insieme all’amica Ambra Battilana, si è costituita parte civile nel processo gemello con imputati l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede, la consigliera regionale Nicole Minetti e l’ex agente delle star tv Lele Mora (in carcere per bancarotta dal giugno del 2011, ndr). Le due ragazze sostengono di avere subito un danno patrimoniale da “perdita di chance lavorativa” per avere partecipato a una serata ad Arcore.


UN UOMO RICCO CHE PAGA LE DONNE 

SECONDO VOI CHE UOMO E'?


Tivù di Emme



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SILVIO SI CONFESSA

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