Obbligo vaccinale non solo per il personale medico,
ma anche per infermieri, operatori delle Rsa e lavoratori delle farmacie.
Il nuovo decreto Covid firmato dal Consiglio dei Ministri, prevede l’introduzione dell’obbligo di vaccinazione anti-Covid per tutti gli operatori del mondo sanitario.
Entro 5 giorni dall’entrata in vigore del decreto, ogni ordine professionale territoriale interessato dal provvedimento deve trasmettere l’elenco dei suoi iscritti, così come devono farlo per i loro dipendenti i datori di lavoro di questi operatori.
Entro dieci giorni dalla ricezione degli elenchi, le Regioni e le Province autonome devono verificare se questi soggetti si siano già vaccinati. Chi non risulta vaccinato o non ha presentato richiesta per farlo, viene segnalato all’azienda sanitaria locale. La quale invita questi soggetti a presentare, entro cinque giorni, documentazione di avvenuta vaccinazione, o il suo differimento o la richiesta di essere sottoposti a somministrazione delle dosi.
Oppure spiega perché non si è sottoposto al vaccino, in caso di problemi di salute come specificati nel decreto. Se non viene presentata questa documentazione, l’azienda sanitaria locale invita il soggetto a ricevere la vaccinazione.
Le sanzioni per chi non rispetta obbligo saranno: demansionamento o sospensione.
Nel caso in cui non venga osservato l’obbligo vaccinale, l’azienda sanitaria lo comunica sia all’interessato che al suo datore di lavoro e all’ordine professionale di appartenenza. Con questo atto “determina la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio
di diffusione del contagio da SARS-CoV-2”.
Inoltre si prevede la sospensione da parte dell’ordine professionale di appartenenza. Una volta ricevuta la comunicazione, il datore di lavoro affida al soggetto che non si è vaccinato mansioni diverse, anche inferiori, con il corrispondente trattamento salariale, il che vuol dire che è possibile una diminuzione dello stipendio. Nel caso in cui non sia possibile affidare nuove mansioni a questi soggetti, allora è possibile ricorrere alla sospensione dal lavoro senza retribuzione o compensi.
Sanitari no-vax sospesi sino a fine anno
E durerà al massimo sino al 31 dicembre del 2021 la sospensione dei sanitari no vax. La sanzione scadrà prima se gli interessati ci ripenseranno e si sottoporranno alla vaccinazione o comunque al completamento del piano vaccinale.La sospensione interverrà solo se non sarà possibile l’assegnazione a mansioni diverse del lavoratore che non implicano il rischio di diffusione del contagio.
VACCINI ANCHE IN FARMACIA
Via libera alle vaccinazioni anti-Covid nelle farmacie: i farmacisti potranno dunque somministrare direttamente il vaccino, previa la frequenza di corsi di abilitazione organizzati dall’Istituto superiore di sanità, ma saranno esclusi dalla vaccinazione i soggetti ad estrema vulnerabilità o chi abbia avuto pregresse reazioni allergiche gravi.
Le modalità operative per la partecipazione dei farmacisti alla campagna vaccinale sono indicate nell”Accordo quadro tra governo, regioni-ppaa, Federfarma e Assofarm per la somministrazione da parte dei farmacisti dei vaccini anti SarsCov2′, firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza.
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Eseguo
Siti Internet e Blog Personali
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