Lunedì Giorgia Meloni esultava spiegando che
Fratelli d’Italia aveva raccolto in 48 ore 100mila firme online
a sostegno della mozione di sfiducia al ministro
della Salute Roberto Speranza. Ecco come sono state raccolte
Il Fatto racconta come sono state raccolte
La storia delle firme “farlocche” di FdI per la sfiducia a Speranza
Giacomo Salvini, che firma l’articolo spiega che l’unica verifica che viene fatta è sull’indirizzo email a cui viene chiesta conferma della firma. Basta cambiare la mail per poter firmare nuovamente. Secondo il giornalista, ieri facendo delle verifiche è stato possibile per la stessa persona
firmare cinque volte con cinque nomi diversi:
Solo ieri, in pochi minuti, abbiamo firmato ben cinque volte dallo stessa casella di posta creata per l’oc -casione (pippo692 @gmail.com ) cambiando ogni volta i dati anagrafici.
Per firmare si deve inserire una email, nome, cognome,
regione e provincia di provenienza.E qui c’è la prima falla: la piattaforma non è predisposta per verificare che la provincia indicata faccia parte della regione corretta.
Il Fatto la prima volta ha firmato con un generico “Francesco
Bianchi” abitante della Lombardia in provincia di Reggio Calabria (sic!).
L’unica verifica che viene fatta è sull’indirizzo email.
Insomma sarebbe facilissimo gonfiare a dismisura i numeri a sostegno della mozione.
Anche se comunque non sono vincolanti.
I numeri perché passi non ci sono anche perché la Lega di Matteo Salvini
non l’appoggerà. Si tratta di un’azione di
disturbo di Giorgia Meloni che ha vita facile dall’opposizione,
e non a caso vola nei sondaggi.
Eseguo
Siti Internet e Blog Personali
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