La variante inglese aumenta i contagi in Italia ma per il leader leghista
il problema è l’allarmismo dei virologi: la variante Salvini sul governo.
Il Covid e la variante Salvini
Gli allarmi suonano da tutte le parti: le varianti del virus stanno spingendo la diffusione del Covid e già ora oltre il 30% delle infezioni in Italia è dovuto a quella inglese e a metà marzo sarà predominante in tutto il Paese; questa è la previsione degli esperti di Iss e Cts che è stata comunicata al premier Mario Draghi e in diverse zone si materializza la temuta terza ondata.
In particolare nella provincia di Brescia che è diventata zona “arancione rafforzata”, insieme a 14 comuni dell’Emilia Romagna; sono poi aumentate le zone rosse in diversi territori mentre nelle ultime si registra un peggioramento complessivo di tutti gli indici.
Il ministro della Salute Speranza e gli esperti del Cts sono stati netti segnalando il rischio contagi, specie alla luce delle nuove varianti.
Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, dell’incontro con Draghi ha riportato questo ieri:
Abbiamo rappresentato al presidente del Consiglio i dati e i numeri, noi siamo prudenti, ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente. “Non abbiamo parlato di riaperture, se ne parlerà in un’altra occasione. Venerdì ci sarà il nuovo monitoraggio, poi vedremo.
Questo è il quadro generale, poi c’è l’altra variante: Matteo Salvini.
Il leader leghista, da quando è tornato al governo, ha ripreso la sua loquacità, anche in mancanza di sbarchi sulle coste. Esterna tutti i giorni più volte: dal suo afflato con Draghi, alla ritrovata amicizia con l’Europa, fino alla stagione del Milan in campionato. Poi ci sarebbe l’emergenza sanitaria e li le cose si complicano: l’epidemia avanza ma per Salvini il problema
sono i virologi che avvertono dei rischi:
Apro la tv e vedo un virologo che dice ‘stiamo tutti per morire’. Basta!
Il leader della Lega lo ha detto in Tv, ospite a “Oggi è un altro giorno su Rai 1”. E qualche dubbio lo aveva lanciato anche sul Comitato Tecnico Scientifico:
Si può fare il rodaggio alla macchina, lasciamo a Draghi la decisione, ma la domanda è: ha funzionato tutto in questo anno? Secondo me no.
Dunque, nonostante un anno di pandemia, in cui Matteo Salvini ha detto tutto e il contrario di tutto (passando dai patimenti economici causati dal Giuseppe Conte ,”apriamo tutto, governo di incapaci!“, ai patimenti sanitari causati da Giuseppe Conte, “chiudiamo tutto, governo di incapaci!“), il problema non sarebbe legato alla recrudescenza del virus, rafforzato dalla variante inglese che sta diventando predominante, ma di quei menagramo dei virologi che avvertono dei rischi.
Questo perché il leader leghista Salvini è preoccupato per il nostro equilibrio psico-fisico:
Si rischia di morire di alienazione, pasticche e di chiusure.
Va detto che anche morire attaccati a un respiratore in una stanza d’ospedale, da soli non è una gran prospettiva, ma la filantropia di Salvini lo porta a preoccuparsi ancor prima d’arrivare a quello. Lui è nella fase dell’incubazione emotiva.
Dopo l’incontro di martedì col Mario draghi ha dichiarato ancora:
Noi siamo per la tutela della salute, ma con interventi mirati e in questo c’è sintonia con il presidente Draghi e son contento. Se c’è un problema in quella zona, in quella provincia, come ad esempio a Brescia, intervieni in provincia di Brescia, non è che fai il lockdown nazionale da Bolzano a Catania. Dunque chiusure mirate e un ritorno alla vita:
se si può pranzare tranquilli,
allora si può cenare tranquilli.
Non contento, a margine di una conferenza stampa al Senato, ha allargato il discorso ai giovani:
Stiamo rubando ai nostri ragazzi anni importanti. Quindi si può essere prudenti, ma tornando alla vita.
Ma come tornare alla vita? Qual è il piano della Lega che non conosciamo? Questo non è dato saperlo. La variante Salvini in questo momento appare più pericolosa della variante inglese.
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