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venerdì 20 novembre 2020

Sanità della Lega solo per Ricchi


Sanità della Lega solo per Ricchi


Visite a domicilio del San Raffaele a 450 euro al tempo di Fontana.

La chiamata diagnosi online (forse con veggente al seguito?) € 90, poi c’è il kit completo su richiesta – altro che necessità – chiamato “diagnostica domiciliare” che comprende prelievo del sangue, radiografia toracica, misurazione della saturazione e addirittura referto finale a 450 euro a testa. Avercelo. E magari pieno.

E’ il listino prezzi del San Raffaele in tempo di Covid-19 e della magnifica sanità lombarda in tempi leghisti del munifico governatore Fontana con Gallera al seguito.
Parrebbe una barzelletta, e forse lo è, la cui battuta finale è “Chi non ha i soldi crepi”.

Più o meno dello stesso tenore la dichiarazione di Vittorio Agnoletto dalla sua pagina Facebook dove scrive: “Chi non può pagare può crepare, questa è la filosofia che domina nella nostra regione. Le Usca non funzionano? Nessun problema, ci pensano i privati”. Agnoletto è medico e responsabile dell’Osservatorio Coronavirus, oltre ad essere docente di Globalizzazione
 e politiche della salute alla Statale di Milano.

Eccolo finalmente sotto gli occhi di tutti, chiarissimo, il capolavoro leghista della Lombardia, la totale o quasi, privatizzazione della Sanità ormai totalmente a carico dei cittadini che se non hanno i soldi per curarsi, possono anche rischiare di schiattare. L’emergenza Coronavirus? In fondo chi se ne frega. Mentre la giunta regionale lombarda dei magnifici Fontana e Gallera sembra non essere in grado di uscire dalle sabbie mobili dei ritardi, delle castronerie, degli ordini mai evasi perché mai inoltrati, dei camici ai cognati ma anche no, dei commercialisti agli arresti, dei telefonini cellulari sequestrati, delle apparizioni televisive, dei rimpasti affinché tutto rimanga com’è, dei Caianiello che non si muove una foglia che il Mullah non voglia… Insomma: sommersi da tutto questo liquame come volete che trovino il tempo di governare e di trovare una soluzione all’assistenza sanitaria
 anche per chi non può permettersi il privato?

Il portavoce di Rete Italiana Antifascista, Luca Venneri, contattato dalla nostra redazione, afferma che “pagare 450 euro una visita è un insulto per tutti i lombardi. Da una parte, è la chiara dimostrazione che la politica sanitaria della regione è solo un business per alcuni, ma anche, dimostrazione della sempre maggiore perdita del carattere universalistico della sanità come prescritto in Costituzione. Trovo particolarmente deplorevole in termini morali che sulla tragedia ci siano persone che vogliono guadagnare a tutti i costi, non curandosi che la professione medica è prima di tutto una missione”.

Il consigliere comunale PD  Matteo Piloni sembra fare parte di un partito che vuole, finalmente, farsi sentire nel deserto circostante “Il pubblico arranca e il privato ingrassa” dice. Poi aggiunge: “Il privato risponde a una mancanza inaccettabile, ovvero alle carenze dell’assistenza domiciliare…”, rispetto alla quale, aggiungiamo noi, la Regione Lombardia sembra occupata a fare altro non pensando nemmeno lontanamente, o forse sì, ma molto da lontano,a dare il via a misure adeguate, al potenziamento della medicina territoriale. Quindi o paghi €450 euro per il servizio a domicilio – la chiameremo sanità-escort – oppure imputridisci al Pronto Soccorso. Come se non bastasse quello che di putrido già c’è.





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FONTANA E GALLERA SONO 2 INCOMPETENTI

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