Presidenti regionali, sindaci e i militanti più ortodossi preparano un'offensiva contro il loro leader Matteo Salvini per la sua tattica di stare insieme al governo e all'opposizione
Come va con la Lega di Matteo Salvini? È brutto, è molto brutto, e questa volta non è una semplice opinione ma solo mettere in riga i fatti che stanno imbarazzando gran parte del partito.
Presidenti regionali, sindaci e i militanti più ortodossi stanno preparando un'offensiva contro il loro leader Salvini per chiarire una volta per tutte i danni di questa tattica schizofrenica di stare insieme al governo e all'opposizione. Sono in tanti a cui non piacciono (per usare un eufemismo) gli ammiccamenti ai No Vax e anche l'aver votato per gli emendamenti di Fratelli d'Italia ha irritato le persone che contano molto in Lega. Oltre a tutto, Salvini è anche accusato di non aver ottenuto alcun risultato politico, riuscendo a farsi superare da tutti: troppo altalenante per essere considerato "responsabile" e troppo sottomesso con Draghi per essere considerato veramente "un avversario".
Ci sarà sicuramente una conferenza. La data sarà fissata subito dopo l'amministrazione (dove il centrodestra, nei sondaggi odierni, non sembra messo troppo bene in nessuna delle città che contano) e Salvini sarà chiamato a dare conto dell'enorme consenso che ha avuto per gli europei e che riuscì a disperdere in pochi mesi (a favore dell'avversaria interna Giorgia Meloni).
Giancarlo Giorgetti, Luca Zaia, Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana (solo per citare i più importanti) non sostengono la deriva neofascista, complottista e piena di improbabili personaggi dell'ultima ora (come Claudio Borghi e Francesca Donato) che infuriano con il loro uscite a dir poco pittoresche. Gli amministratori della Lega temono che i loro sforzi vengano sprecati, in termini di credibilità, da chi cerca di infiammare i social in cambio di un po' di visibilità.
«Questo è un partito da due anni commissionato a tutti i livelli: dobbiamo tenere i congressi - dice Roberto Marcato, consigliere regionale veneto e "fedelissimo" di Zaia, che aveva già tuonato contro i fascisti al Carroccio - Lo rivendicano migliaia di militanti, è un fatto di democrazia»: la sentenza è molto più pesante e significativa di quanto sembri.
Poi c'è il grano Durigon: l'ex sottosegretario del Mef si era dimesso con la promessa di Salvini di diventare vicesegretario con la delegazione del Sud ma prima Giorgetti (e poi tanti altri) si è messo di mezzo e non ha lasciato nulla di fatto. Una persona molto vicina a Salvini dice letteralmente che "Durigon è impazzito" e circolano voci (ha scritto anche Il Fatto Quotidiano qualche giorno fa ) che potrebbe esserci addirittura una trattativa da parte della Durigon per sbarcare a Fratelli d'Italia, proprio a alla corte di quella Giorgia Meloni che è sempre più convinta
di essere il prossimo leader del centrodestra.
A questo si aggiunga che lo stesso Salvini qualche giorno fa è riuscito per l'ennesima volta a rimediare a una figura barbuta dicendo che "le varianti nascono come reazione al vaccino, è compito del vaccino" (e poi gli chiederesti perché è stato vaccinato, tra l'altro) quando l'OMS (ma praticamente tutto il mondo della scienza) dice chiaramente: "Più persone si vaccinano, più ci aspettiamo che la circolazione diminuisca, il che porterà a meno mutazioni".
.
Eseguo
Siti Internet e Blog Personali
Nessun commento:
Posta un commento
#OcchiAperti